Carlo di Valois
Fratello di Filippo il Bello re di Francia, fu al servizio di Bonifacio VIII e compì la spedizione in Italia che nel 1301 portò al rovesciamento del partito dei Guelfi Bianchi a Firenze, da cui la condanna all'esilio di Dante. Morì nel 1325. È citato da Ugo Capeto in Purg., XX, 70-78, dove si profetizza che uscirà di Francia per far conoscere meglio le qualità sue e della sua schiatta, senza altre armi che non siano quelle del tradimento con cui farà scoppiar la pancia a Firenze. Non otterrà però in cambio una terra (era detto «Senzaterra» perché non ottenne mai un dominio territoriale), ma solo peccato e vergogna.