Celestino V

Ritratto di Celestino V
Pier da Morrone (1210-1296), eremita che il 5 luglio 1294 fu eletto papa col nome di Celestino V dal conclave riunito a Perugia. Dopo qualche esitazione iniziale accettò, venendo poi consacrato vescovo dell'Aquila. In seguito rinunciò alla tiara, soprattutto per le pressioni subìte ad opera del card. Caetani, che gli succedette il 24 dic. 1294 col nome di Bonifacio VIII. Celestino fu da lui rinchiuso nel castello di Fumone, dove morì nel maggio 1296.
Dante lo pone con ogni probabilità tra gli ignavi dell'Antinferno, indicandolo come colui / che fece per viltade il gran rifiuto (Inf., III, 59-60; non sono mancate altre identificazioni, tra cui Pilato, Esaù, Giuliano l'Apostata). Dante gli rimproverava di aver favorito con la rinuncia alla dignità pontificia l'ascesa al Papato dell'odiato Bonifacio VIII, artefice con le sue trame della vittoria dei Neri a Firenze e dell'esilio politico di Dante.
Per approfondire, ecco un breve video dal canale YouTube "La Divina Commedia in HD"
Dante lo pone con ogni probabilità tra gli ignavi dell'Antinferno, indicandolo come colui / che fece per viltade il gran rifiuto (Inf., III, 59-60; non sono mancate altre identificazioni, tra cui Pilato, Esaù, Giuliano l'Apostata). Dante gli rimproverava di aver favorito con la rinuncia alla dignità pontificia l'ascesa al Papato dell'odiato Bonifacio VIII, artefice con le sue trame della vittoria dei Neri a Firenze e dell'esilio politico di Dante.
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