Questio de aqua et terra
Tramandata dalla editio princeps stampata a Venezia nel 1508 e per questo messa in dubbio quanto all'autenticità, è il testo di una disputa di carattere accademico e scientifico tenuta da Dante a Verona il 20 gennaio 1320: lo scrittore riprende il contenuto di una disputa analoga tenutasi poco tempo prima a Mantova e alla quale egli aveva assistito casualmente, che riguardava il rapporto tra la sfera dell'acqua e quella della terra (si discuteva cioè se in qualche punto del globo l'acqua potesse essere più alta delle terre emerse). Dante argomenta che ciò è impossibile e lo fa soprattutto per sostenere l'impalcatura fisica e astronomica su cui si regge il poema, in cui la struttura dell'Universo è modellata secondo l'astronomia aristotelico-tolemaica. L'operetta è interessante non tanto per la validità delle teorie scientifiche sostenute, manifestamente errate come tutto l'impianto della Commedia, ma in quanto esempio brillante di quelle dispute accademiche che si svolgevano assai spesso nelle Università medievali.