Le Egloghe
Sono due componimenti poetici in esametri latini, rispettivamente di 68 e 97 versi, di argomento pastorale e scritti secondo il modello delle Bucoliche di Virgilio. Furono composte fra il 1319 e il 1320, in risposta all'invito rivolto a Dante da Giovanni Del Virgilio, professore di retorica a Bologna, che lo esortava a scrivere in latino secondo il modello della tradizione classica e a recarsi in quella città per ricevere l'alloro poetico: Dante ribadisce le proprie scelte di stile e di lingua, adottando cioè il latino ma difendendo l'uso del volgare nella propria poesia (l'interlocutore risponde alla prima Egloga di Dante con un componimento pastorale, cui segue un altro scambio dello stesso tenore). La corrispondenza tra i due anticipa la fortuna del genere della poesa bucolica, che sarà poi ampiamente sfruttato in età umanistica e rinascimentale. Le due Egloghe sono state tramandate da autografi di Boccaccio, sulla cui autenticità alcuni studiosi hanno sollevato dubbi.