Bonifacio VIII
Bonifacio VIII indice il primo Giubileo
Al secolo Benedetto Caetani (1235-1303), divenne papa col nome di Bonifacio VIII nel dic. 1294 in seguito alla rinuncia di Celestino V (su cui pare abbia esercitato indebite pressioni). Indisse il primo Giubileo della storia della Chiesa, nell'anno 1300, anche allo scopo di lucrare sulle indulgenze. Fu avversario di Filippo il Bello re di Francia, contro il quale emise la bolla Unam Sanctam (18 nov. 1302), manifesto della teocrazia medievale; subì la ribellione dei cardinali Colonna, che lo accusavano di frode e simonia, e fece dunque assediare e distruggere la loro roccaforte in Palestrina, costringendoli a riparare in Francia. Ciò inasprì i rapporti già tesi col re di Francia, che in seguito all'oltraggio di Anagni lo fece improgionare e ne provocò indirettamente la morte, nel 1303.
Dante ne dà un giudizio negativo, soprattutto per le manovre che favorirono nel 1301 la presa di potere dei Guelfi Neri a Firenze, causando l'esilio dello stesso poeta. In Inf., XIX, 53 ss. fa dire a papa Niccolò III, tra i simoniaci della III Bolgia, che Bonifacio lo raggiungerà presto, predicendone di fatto la dannazione (il viaggio dantesco avviene nel 1300, quando il papa era ancora vivo). in Purg., XX, 85-93 l'affronto di Anagni è predetto da Ugo Capeto, il quale in realtà condanna aspramente la condotta del re di Francia e afferma che in quell'occasione Gesù è stato oltraggiato e martirizzato per la seconda volta, poiché il papa è vicario di Cristo in terra. In Par., XXVII, 16 ss. san Pietro pronuncia una violenta invettiva contro i papi corrotti e accusa Bonifacio di usurpare il suo seggio, nonché di aver trasformato il Vaticano in una cloaca / del sangue e de la puzza, tale che Lucifero, cacciato dal Cielo, si appaga vedendo i misfatti del pontefice.
Per approfondire, ecco un breve video dal canale YouTube "La Divina Commedia in HD"
Dante ne dà un giudizio negativo, soprattutto per le manovre che favorirono nel 1301 la presa di potere dei Guelfi Neri a Firenze, causando l'esilio dello stesso poeta. In Inf., XIX, 53 ss. fa dire a papa Niccolò III, tra i simoniaci della III Bolgia, che Bonifacio lo raggiungerà presto, predicendone di fatto la dannazione (il viaggio dantesco avviene nel 1300, quando il papa era ancora vivo). in Purg., XX, 85-93 l'affronto di Anagni è predetto da Ugo Capeto, il quale in realtà condanna aspramente la condotta del re di Francia e afferma che in quell'occasione Gesù è stato oltraggiato e martirizzato per la seconda volta, poiché il papa è vicario di Cristo in terra. In Par., XXVII, 16 ss. san Pietro pronuncia una violenta invettiva contro i papi corrotti e accusa Bonifacio di usurpare il suo seggio, nonché di aver trasformato il Vaticano in una cloaca / del sangue e de la puzza, tale che Lucifero, cacciato dal Cielo, si appaga vedendo i misfatti del pontefice.
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Ugo Capeto -Celestino V - Clemente V - Filippo il Bello - Niccolò III - san Pietro - simoniaci
Firenze - VIII Cerchio (Malebolge)
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