Firenze
Firenze, S. Maria del Fiore
È la città natale di Dante, dalla quale venne esiliato nel 1302 e dove non rientrò fino alla morte. Nella Commedia è ripetutamente citata, per rievocazione nostalgica o (più spesso) con intento polemico, specie per quanto riguarda le lotte politiche tra Guelfi Bianchi e Neri e la corruzione dei costumi. Essendo impossibile rendere conto in modo dettagliato di tutti i passi del poema che in qualche modo riguardano Firenze, ci limiteremo a fornire indicazioni su quelli più rilevanti per ciascuna Cantica, rimandando alla Guida dei singoli Canti.
Inferno
Canto VI: Ciacco risponde alle tre domande di Dante sul destino politico di Firenze e indica alcuni illustri fiorentini come dannati
Canto X: Farinata Degli Uberti parla delle lotte fra Guelfi e Ghibellini e predice a Dante l'esilio
Canto XV: Brunetto Latini predice l'esilio a Dante, per via del suo operare onesto
Canto XVI: Dante spiega ai tre sodomiti fiorentini che la causa della corruzione della città sono le improvvise ricchezze
Canto XXIII: Dante incontra tra gli ipocriti Catalano e Loderingo, che furono podestà a Firenze dopo il 1266 e strumento della politica papale contro i Ghibellini
Canto XXV: Dante incontra cinque fiorentini tra i ladri della VII Bolgia
Canto XXVI: all'inizio Dante osserva ironicamente che Firenze ha di che vantarsi, essendo ben rappresentata nella VII Bolgia
Canto XXVIII: Dante incontra tra i seminatori di scisma Mosca dei Lamberti, la cui dannazione era stata preannunciata da Ciacco
Canto XXX: Dante incontra il fiorentino Gianni Schicchi tra i falsari di persone della X Bolgia
Canto XXXII: Dante incontra tra i traditori della Antenòra Bocca degli Abati, colui che tradì i fiorentini nella battaglia di Montaperti
Purgatorio
Canto VI: nella sua invettiva contro l'Italia, Dante ha parole di condanna per Firenze cui rimprovera leggerezza e instabilità politica
Canto XIV: nella sua descrizione del Valdarno, Guido del Duca definisce i fiorentini lupi per la loro rapacità e avarizia
Canto XXIII: Forese Donati rievoca la moglie Nella e rimprovera le donne fiorentine, impudiche e corrotte
Canto XXIV: Forese profetizza la morte del fratello Corso, capo di parte nera
Paradiso
Canto IX. Folchetto di Marsiglia critica Firenze, città del demonio, che spande il maladetto fiore (fiorino) il quale è fonte di corruzione del clero
Canto XV: l'avo Cacciaguida rievoca l'antica Firenze, in cui i costumi erano sobri e le donne pudiche e operose
Canto XVI: Cacciaguida parla della popolazione dell'antica Firenze e ripercorre la storia delle principali famiglie nobili della città
Canto XVII: Cacciaguida predice a Dante le vicende dell'esilio da Firenze
Canto XXV: Dante si augura che un giorno possa rientrare a Firenze per ricevere l'agognato alloro poetico
Inferno
Canto VI: Ciacco risponde alle tre domande di Dante sul destino politico di Firenze e indica alcuni illustri fiorentini come dannati
Canto X: Farinata Degli Uberti parla delle lotte fra Guelfi e Ghibellini e predice a Dante l'esilio
Canto XV: Brunetto Latini predice l'esilio a Dante, per via del suo operare onesto
Canto XVI: Dante spiega ai tre sodomiti fiorentini che la causa della corruzione della città sono le improvvise ricchezze
Canto XXIII: Dante incontra tra gli ipocriti Catalano e Loderingo, che furono podestà a Firenze dopo il 1266 e strumento della politica papale contro i Ghibellini
Canto XXV: Dante incontra cinque fiorentini tra i ladri della VII Bolgia
Canto XXVI: all'inizio Dante osserva ironicamente che Firenze ha di che vantarsi, essendo ben rappresentata nella VII Bolgia
Canto XXVIII: Dante incontra tra i seminatori di scisma Mosca dei Lamberti, la cui dannazione era stata preannunciata da Ciacco
Canto XXX: Dante incontra il fiorentino Gianni Schicchi tra i falsari di persone della X Bolgia
Canto XXXII: Dante incontra tra i traditori della Antenòra Bocca degli Abati, colui che tradì i fiorentini nella battaglia di Montaperti
Purgatorio
Canto VI: nella sua invettiva contro l'Italia, Dante ha parole di condanna per Firenze cui rimprovera leggerezza e instabilità politica
Canto XIV: nella sua descrizione del Valdarno, Guido del Duca definisce i fiorentini lupi per la loro rapacità e avarizia
Canto XXIII: Forese Donati rievoca la moglie Nella e rimprovera le donne fiorentine, impudiche e corrotte
Canto XXIV: Forese profetizza la morte del fratello Corso, capo di parte nera
Paradiso
Canto IX. Folchetto di Marsiglia critica Firenze, città del demonio, che spande il maladetto fiore (fiorino) il quale è fonte di corruzione del clero
Canto XV: l'avo Cacciaguida rievoca l'antica Firenze, in cui i costumi erano sobri e le donne pudiche e operose
Canto XVI: Cacciaguida parla della popolazione dell'antica Firenze e ripercorre la storia delle principali famiglie nobili della città
Canto XVII: Cacciaguida predice a Dante le vicende dell'esilio da Firenze
Canto XXV: Dante si augura che un giorno possa rientrare a Firenze per ricevere l'agognato alloro poetico
Personaggi e luoghi collegati
Beatrice - Brunetto Latini - Cacciaguida - Ciacco - Corso Donati - falsari - Farinata Degli Uberti - Folchetto di Marsiglia - Forese Donati
Guido del Duca - ladri - Mosca dei Lamberti - Tegghiaio Aldobrandi - traditori della patria
Avignone - Benevento - Bologna - Gerusalemme - Iosafat - Lastra - Mantova - Montaperti - Napoli - Pisa - Ravenna - Roma - selva oscura Venezia - Verona
Beatrice - Brunetto Latini - Cacciaguida - Ciacco - Corso Donati - falsari - Farinata Degli Uberti - Folchetto di Marsiglia - Forese Donati
Guido del Duca - ladri - Mosca dei Lamberti - Tegghiaio Aldobrandi - traditori della patria
Avignone - Benevento - Bologna - Gerusalemme - Iosafat - Lastra - Mantova - Montaperti - Napoli - Pisa - Ravenna - Roma - selva oscura Venezia - Verona