Roma
Canaletto, I Fori imperiali (XVIII sec.)
Città sede dell'Impero romano e poi del Papato, la cui storia è centrale sia nella cultura classica che in quella cristiana del Medioevo. Dante vi si recò nel 1301 durante l'ambasceria a papa Bonifacio VIII (ma forse fu ad Anagni) e la città è più volte citata nel poema, in riferimento al passato e al presente. Di seguito sono indicati sommariamente gli episodi più importanti che riguardano Roma, rimandando alla Guida dei singoli Canti per ulteriori approfondimenti.
Inferno
Canto II: Enea è indicato come il padre de l'alma Roma e di suo impero, cioè della città stabilita come sede del successore del maggior Piero (il papa)
Canto XIV: Virgilio, spiegando che il vecchio di Creta è all'origine dei fiumi infernali, dice che volge le spalle a Damietta e guarda davanti a sé Roma
Purgatorio
Canto VI: nella sua invettiva all'Italia Dante afferma che Roma piange, in quanto non più sede dell'imperatore del Sacro Romano Impero
Canto XVI: Marco Lombardo afferma che Roma aveva un tempo due soli, il papa e l'imperatore, che ora si sono sopraffatti l'un l'altro per sete di potere
Canto XXIX: Roma è citata indirettamente durante la processione simbolica nell'Eden
Canto XXXII: Beatrice indica il Paradiso come quella Roma onde Cristo è romano, in modo analogo alla Gerusalemme celeste
Paradiso
Canto VI: Roma è più volte citata nel discorso di Giustiniano intorno all'Impero
Canto XXVII: san Pietro, nella sua dura invettiva contro i papi simoniaci, cita il Vaticano come il suo cimitero, cioè il luogo dove riposano i suoi resti, e la Roma imperiale difesa dalla Provvidenza divina attraverso Scipione l'Africano
Canto XXXI: Dante paragona il suo enorme stupore di fronte alla candida rosa dei beati a quello provato dai barbari di fronte a Roma e ai suoi eccelsi monumenti (di nuovo Roma è simbolo del Paradiso)
Inferno
Canto II: Enea è indicato come il padre de l'alma Roma e di suo impero, cioè della città stabilita come sede del successore del maggior Piero (il papa)
Canto XIV: Virgilio, spiegando che il vecchio di Creta è all'origine dei fiumi infernali, dice che volge le spalle a Damietta e guarda davanti a sé Roma
Purgatorio
Canto VI: nella sua invettiva all'Italia Dante afferma che Roma piange, in quanto non più sede dell'imperatore del Sacro Romano Impero
Canto XVI: Marco Lombardo afferma che Roma aveva un tempo due soli, il papa e l'imperatore, che ora si sono sopraffatti l'un l'altro per sete di potere
Canto XXIX: Roma è citata indirettamente durante la processione simbolica nell'Eden
Canto XXXII: Beatrice indica il Paradiso come quella Roma onde Cristo è romano, in modo analogo alla Gerusalemme celeste
Paradiso
Canto VI: Roma è più volte citata nel discorso di Giustiniano intorno all'Impero
Canto XXVII: san Pietro, nella sua dura invettiva contro i papi simoniaci, cita il Vaticano come il suo cimitero, cioè il luogo dove riposano i suoi resti, e la Roma imperiale difesa dalla Provvidenza divina attraverso Scipione l'Africano
Canto XXXI: Dante paragona il suo enorme stupore di fronte alla candida rosa dei beati a quello provato dai barbari di fronte a Roma e ai suoi eccelsi monumenti (di nuovo Roma è simbolo del Paradiso)
Personaggi e luoghi collegati
Adriano V - Augusto - Bonifacio VIII - Celestino V - Cesare - Clemente V - Enea - Giustiniano - Niccolò III - san Paolo - san Pietro - Virgilio
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Napoli - Pisa - Ravenna - selva oscura - Venezia - Verona
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