Gaio Giulio Cesare
Busto di G. Giulio Cesare, Napoli
Gaio Giulio Cesare (100-44 a.C.) è stato un uomo politico, nonché condottiero e dittatore dell'antica Roma. Dante lo considerava il primo imperatore romano e come tale lo cita varie volte nel corso del suo poema, sempre in termini molto positivi.
In Inf., I, 70 Virgilio dice di essere nato sub Iulio, ancor che fosse tardi, alludendo al fatto che la giovinezza del poeta si svolse negli ultimi anni del dominio di Cesare. Il personaggio ricompare poi in Inf., IV, 123, tra gli «spiriti magni» del Limbo, dove è definito armato con gli occhi grifagni.
In Inf., XXXIV, 55-67, Lucifero è descritto intento a maciullare in due delle sue tre bocche i corpi di Bruto e Cassio, i due principali cesaricidi colpevoli di tradimento (il terzo peccatore dilaniato dal diavolo è Giuda, traditore di Cristo).
In Purg., XVIII, 101, Cesare è citato tra gli esempi di sollecitudine in quanto per soggiogare Ilerda nella guerra civile contro Pompeo prima colpì Marsiglia e poi si affrettò in Spagna.
In Par., VI, 55-72 Giustiniano dedica a Cesare un'ampia parentesi, descrivendo le sue imprese nell'ambito della rievocazione storica del percorso dell'aquila imperiale.
Cesare è poi citato varie volte nel trattato sulla Monarchia quale fondatore dell'Impero romano, nonché nel Convivio.
Il nome di Cesare è inoltre usato da Dante svariate volte come sinonimo di imperatore, sia per indicare gli imperatori romani, sia per alludere ai titolari del Sacro Romano Impero.
In Inf., I, 70 Virgilio dice di essere nato sub Iulio, ancor che fosse tardi, alludendo al fatto che la giovinezza del poeta si svolse negli ultimi anni del dominio di Cesare. Il personaggio ricompare poi in Inf., IV, 123, tra gli «spiriti magni» del Limbo, dove è definito armato con gli occhi grifagni.
In Inf., XXXIV, 55-67, Lucifero è descritto intento a maciullare in due delle sue tre bocche i corpi di Bruto e Cassio, i due principali cesaricidi colpevoli di tradimento (il terzo peccatore dilaniato dal diavolo è Giuda, traditore di Cristo).
In Purg., XVIII, 101, Cesare è citato tra gli esempi di sollecitudine in quanto per soggiogare Ilerda nella guerra civile contro Pompeo prima colpì Marsiglia e poi si affrettò in Spagna.
In Par., VI, 55-72 Giustiniano dedica a Cesare un'ampia parentesi, descrivendo le sue imprese nell'ambito della rievocazione storica del percorso dell'aquila imperiale.
Cesare è poi citato varie volte nel trattato sulla Monarchia quale fondatore dell'Impero romano, nonché nel Convivio.
Il nome di Cesare è inoltre usato da Dante svariate volte come sinonimo di imperatore, sia per indicare gli imperatori romani, sia per alludere ai titolari del Sacro Romano Impero.
Personaggi e luoghi collegati
Augusto - Bruto e Cassio - Catone Uticense - Giustiniano - Lucifero - spiriti magni - Virgilio
Limbo - Roma
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