Giuda Iscariota
Giotto, Il bacio di Giuda (Scrovegni)
Uno dei dodici apostoli di Gesù, originario del villaggio di Qeriy-yat (da cui l'appellativo Iscariota) che secondo il racconto avangelico tradì Cristo consegnandolo ai Romani per trenta denari d'argento: guidò i soldati fino all'orto dei Getzemani, consentendo il riconoscimento del Messia con un bacio. Dopo la crocifissione di Cristo, colpito dal rimorso, restituì il denaro e si uccise impiccandosi.
Dante lo colloca nella quarta zona di Cocito (IX Cerchio dell'Inferno), la Giudecca che da lui prende il nome e dove sono puniti i traditori dei benefattori (Inf., XXXIV): il dannato non è sepolto nel ghiaccio come gli altri, ma è dilaniato dai denti di Lucifero nella bocca della faccia centrale, dentro cui ha la testa e dalla quale fa pendere i piedi; il mostro gli graffia la schiena con gli artigli e talvolta gliela scortica totalmente. Giuda è punito in quanto traditore di Cristo e della Chiesa, mentre i suoi due compagni di pena (Bruto e Cassio, maciullati nelle bocche laterali di Lucifero) sono i traditori di Cesare e quindi dell'Impero.
Dante lo colloca nella quarta zona di Cocito (IX Cerchio dell'Inferno), la Giudecca che da lui prende il nome e dove sono puniti i traditori dei benefattori (Inf., XXXIV): il dannato non è sepolto nel ghiaccio come gli altri, ma è dilaniato dai denti di Lucifero nella bocca della faccia centrale, dentro cui ha la testa e dalla quale fa pendere i piedi; il mostro gli graffia la schiena con gli artigli e talvolta gliela scortica totalmente. Giuda è punito in quanto traditore di Cristo e della Chiesa, mentre i suoi due compagni di pena (Bruto e Cassio, maciullati nelle bocche laterali di Lucifero) sono i traditori di Cesare e quindi dell'Impero.