Spiriti magni
Sono le anime dei personaggi virtuosi del mito e dell'antichità, esclusi dalla salvezza in quanto pagani e per questo relegati nel Limbo. Dante li descrive nel Canto IV dell'Inferno, come gli «spiriti magni» (grandi anime) ospitati in un nobile castello, radunati in un verde prato che ricorda molto i Campi Elisi dove Enea incontra l'ombra del padre Anchise nel libro VI dell'Eneide.
Tra essi Dante cita Elettra, madre di Dardano e progenitrice della stirpe troiana; Ettore ed Enea, eroi troiani protagonisti rispettivamente di Iliade e Eneide; Cesare, primo imperatore romano per Dante; Camilla, regina dei Volsci e avversaria di Enea nell'Eneide; Pentesilea, leggendaria regina delle Amazzoni uccisa da Achille; il re Latino e la figlia Lavinia, entrambi protagonisti del poema di Virgilio; Lucio Giunio Bruto, artefice della rivolta che cacciò da Roma l'ultimo re, Tarquinio il Superbo; Lucrezia, moglie di Collatino che aveva subìto l'oltraggio di Sesto Tarquinio; Giulia, figlia di Giulio Cesare e sposa di Pompeo; Marzia, moglie di Catone Uticense; Cornelia, madre dei Gracchi; il Saladino, ovvero Salah ad-Din, sultano d'Egitto del XII sec., esaltato in Occidente come esempio di nobile guerriero; Aristotele, considerato da Dante il principale tra tutti i filosofi; Socrate e Platone, che Dante considerava fondatori della filosofia morale; Democrito, ricordato per la teoria degli atomi; Diogene il Cinico, che potrebbe anche essere Diogene di Apollonia; Anassagora di Clazomene, Talete di Mileto, Empedocle di Agrigento ed Eraclito di Efeso, tutti filosofi presocratici; Zenone di Elea o lo stoico, se non addirittura una fusione di entrambi i personaggi; Dioscoride, medico e naturalista del I sec. d.C., autore di un'opera sulle qualità officinali delle piante; Orfeo e Lino, mitici poeti della tradizione greca; M. Tullio Cicerone (106-43 a.C.), massimo prosatore della letteratura latina; Euclide, fondatore della geometria; Tolomeo, l'astronomo greco autore della teoria eliocentrica su cui si basa la cosmologia dantesca; Ippocrate, il grande medico greco del V-IV sec. a.C.; Galeno, medico greco di Pergamo del II sec. d.C.; Avicenna, ovvero Abu Ali Ibn Sina, filosofo arabo del X-XI sec. che ebbe vasta influenza sulla Scolastica; Averroè (Ibn Ruscd), autore di un commento ad Aristotele che costituisce la principale fonte per Dante sul filosofo greco. È probabile, anche se Dante non lo afferma in modo esplicito, che fra gli spiriti magni vadano inclusi anche i quattro poeti che lui e Virgilio incontrano al loro ingresso nel Limbo, ovvero Omero, Orazio, Ovidio e Lucano.
Tra essi Dante cita Elettra, madre di Dardano e progenitrice della stirpe troiana; Ettore ed Enea, eroi troiani protagonisti rispettivamente di Iliade e Eneide; Cesare, primo imperatore romano per Dante; Camilla, regina dei Volsci e avversaria di Enea nell'Eneide; Pentesilea, leggendaria regina delle Amazzoni uccisa da Achille; il re Latino e la figlia Lavinia, entrambi protagonisti del poema di Virgilio; Lucio Giunio Bruto, artefice della rivolta che cacciò da Roma l'ultimo re, Tarquinio il Superbo; Lucrezia, moglie di Collatino che aveva subìto l'oltraggio di Sesto Tarquinio; Giulia, figlia di Giulio Cesare e sposa di Pompeo; Marzia, moglie di Catone Uticense; Cornelia, madre dei Gracchi; il Saladino, ovvero Salah ad-Din, sultano d'Egitto del XII sec., esaltato in Occidente come esempio di nobile guerriero; Aristotele, considerato da Dante il principale tra tutti i filosofi; Socrate e Platone, che Dante considerava fondatori della filosofia morale; Democrito, ricordato per la teoria degli atomi; Diogene il Cinico, che potrebbe anche essere Diogene di Apollonia; Anassagora di Clazomene, Talete di Mileto, Empedocle di Agrigento ed Eraclito di Efeso, tutti filosofi presocratici; Zenone di Elea o lo stoico, se non addirittura una fusione di entrambi i personaggi; Dioscoride, medico e naturalista del I sec. d.C., autore di un'opera sulle qualità officinali delle piante; Orfeo e Lino, mitici poeti della tradizione greca; M. Tullio Cicerone (106-43 a.C.), massimo prosatore della letteratura latina; Euclide, fondatore della geometria; Tolomeo, l'astronomo greco autore della teoria eliocentrica su cui si basa la cosmologia dantesca; Ippocrate, il grande medico greco del V-IV sec. a.C.; Galeno, medico greco di Pergamo del II sec. d.C.; Avicenna, ovvero Abu Ali Ibn Sina, filosofo arabo del X-XI sec. che ebbe vasta influenza sulla Scolastica; Averroè (Ibn Ruscd), autore di un commento ad Aristotele che costituisce la principale fonte per Dante sul filosofo greco. È probabile, anche se Dante non lo afferma in modo esplicito, che fra gli spiriti magni vadano inclusi anche i quattro poeti che lui e Virgilio incontrano al loro ingresso nel Limbo, ovvero Omero, Orazio, Ovidio e Lucano.