Omero
Ritratto immaginario di Omero
È il leggendario autore di Iliade e Odissea, i due massimi poemi epici della letteratura greca. La sua esistenza era ritenuta certa nel Medioevo, benché il testo delle opere a lui attribuite non fosse noto (l'Occidente ignorava il greco); esistevano tuttavia traduzioni latine e rimaneggiamenti tardi, che proponevano varianti di molti episodi, come quello relativo alla morte di Ulisse.
Dante lo introduce nel Canto IV dell'Inferno, tra gli «spiriti magni» del Limbo accanto ad altri tre poeti (Orazio, Ovidio e Lucano). Lo rappresenta con una spada in mano, simbolo della sua superiorirà sugli altri e anche del fatto che egli era poeta delle armi.
Omero è l'unico dei quattro a parlare, rendendo omaggio a Virgilio che torna nel Limbo; Dante è ammesso nella cerchia dei poeti, si trattiene con loro a parlare e li accompagna al nobile castello dove sono mostrati gli altri «spiriti magni».
Dante lo introduce nel Canto IV dell'Inferno, tra gli «spiriti magni» del Limbo accanto ad altri tre poeti (Orazio, Ovidio e Lucano). Lo rappresenta con una spada in mano, simbolo della sua superiorirà sugli altri e anche del fatto che egli era poeta delle armi.
Omero è l'unico dei quattro a parlare, rendendo omaggio a Virgilio che torna nel Limbo; Dante è ammesso nella cerchia dei poeti, si trattiene con loro a parlare e li accompagna al nobile castello dove sono mostrati gli altri «spiriti magni».