Mosca dei Lamberti
Appartenente a una potente famiglia ghibellina di Firenze, era nato verso la fine del XII sec. e ricoprì vari incarichi politici, morendo nel 1243. Ciacco lo cita nel Canto VI dell'Inferno, come uno dei fiorentini illustri che a dispetto dei meriti politici è dannato. Compare nel Canto XXVIII, tra i seminatori di discordie della IX Bolgia dell'VIII Cerchio: si mostra a Dante levando i moncherini di entrambe le mani mozzate, il cui sangue gli cade sul volto. Si presenta e ricorda la colpa per cui è dannato, ovvero aver decretato l'uccisione di Buondelmonte dei Buondelmonti, reo di aver rotto il fidanzamento con una fanciulla della famiglia degli Amidei, vicina politicamente ai Lamberti. In un convegno per decidere il da farsi, infatti, Mosca avrebbe detto: «Cosa fatta capo ha», proponendo quindi di uccidere il giovane senza tergiversare (l'episodio è riportato dal Villani). Dante risponde che ciò ha decretato anche la fine della famiglia di Mosca, che si allontana come persona trista e matta.
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Ciacco - Farinata Degli Uberti - Maometto - sodomiti - Tegghiaio Aldobrandi
III Cerchio - VIII Cerchio (Malebolge) - Benevento - Firenze - Montaperti
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