Severino Boezio
Scrittore latino della tarda antichità (480-524 d.C.), autore di un'opera mista di prosa e versi, il De consolatione philosophiae, scritta durante la prigionia cui lo aveva condannato il re ostrogoto Teoderico di cui era stato dignitario. Si tratta di un dialogo con la Filosofia, che viene in carcere per consolare l'autore della sua condizione: l'opera ebbe grande diffusione nel Medioevo, specie per le citazioni indirette di Aristotele i cui testi non erano direttamente noti, e l'importanza di Boezio per la trasmissione della cultura del pensiero antico è grandissima. È questione ancora aperta se il suo pensiero debbba considerarsi pienamente cristiano, oppure ancora influenzato dal paganesimo.
Dante lo cita varie volte nella Commedia e anche nel Convivio, dove afferma (II, 12) di averne iniziato la lettura quando, dopo la morte di Beatrice, si era avviato agli studi filosofici. Lo include fra gli spiriti sapienti del IV Cielo del Sole (Par., X, 124-126), che formano la prima corona di dodici spiriti in cui è presente anche san Tommaso d'Aquino.
Dante lo cita varie volte nella Commedia e anche nel Convivio, dove afferma (II, 12) di averne iniziato la lettura quando, dopo la morte di Beatrice, si era avviato agli studi filosofici. Lo include fra gli spiriti sapienti del IV Cielo del Sole (Par., X, 124-126), che formano la prima corona di dodici spiriti in cui è presente anche san Tommaso d'Aquino.
Personaggi e luoghi collegati
Paolo e Francesca - lussuriosi - spiriti sapienti - san Tommaso d'Aquino
II Cerchio - IV Cielo (Sole)
Paolo e Francesca - lussuriosi - spiriti sapienti - san Tommaso d'Aquino
II Cerchio - IV Cielo (Sole)