La Divina Commedia
  • Il poema
    • Introduzione al poema >
      • Introduzione Inferno
      • Introduzione Purgatorio
      • Introduzione Paradiso
    • Guida Inferno >
      • Inferno Canto I
      • Inferno Canto II
      • Inferno Canto III
      • Inferno Canto IV
      • Inferno Canto V
      • Inferno Canto VI
      • Inferno Canto VII
      • Inferno Canto VIII
      • Inferno Canto IX
      • Inferno Canto X
      • Inferno Canto XI
      • Inferno Canto XII
      • Inferno Canto XIII
      • Inferno Canto XIV
      • Inferno Canto XV
      • Inferno Canto XVI
      • Inferno Canto XVII
      • Inferno Canto XVIII
      • Inferno Canto XIX
      • Inferno Canto XX
      • Inferno Canto XXI
      • Inferno Canto XXII
      • Inferno Canto XXIII
      • Inferno Canto XXIV
      • Inferno Canto XXV
      • Inferno Canto XXVI
      • Inferno Canto XXVII
      • Inferno Canto XXVIII
      • Inferno Canto XXIX
      • Inferno Canto XXX
      • Inferno Canto XXXI
      • Inferno Canto XXXII
      • Inferno Canto XXXIII
      • Inferno Canto XXXIV
    • Guida Purgatorio >
      • Purgatorio Canto I
      • Purgatorio Canto II
      • Purgatorio Canto III
      • Purgatorio Canto IV
      • Purgatorio Canto V
      • Purgatorio Canto VI
      • Purgatorio Canto VII
      • Purgatorio Canto VIII
      • Purgatorio Canto IX
      • Purgatorio Canto X
      • Purgatorio Canto XI
      • Purgatorio Canto XII
      • Purgatorio Canto XIII
      • Purgatorio Canto XIV
      • Purgatorio Canto XV
      • Purgatorio Canto XVI
      • Purgatorio Canto XVII
      • Purgatorio Canto XVIII
      • Purgatorio Canto XIX
      • Purgatorio Canto XX
      • Purgatorio Canto XXI
      • Purgatorio Canto XXII
      • Purgatorio Canto XXIII
      • Purgatorio Canto XXIV
      • Purgatorio Canto XXV
      • Purgatorio Canto XXVI
      • Purgatorio Canto XXVII
      • Purgatorio Canto XXVIII
      • Purgatorio Canto XXIX
      • Purgatorio Canto XXX
      • Purgatorio Canto XXXI
      • Purgatorio Canto XXXII
      • Purgatorio Canto XXXIII
    • Guida Paradiso >
      • Paradiso Canto I
      • Paradiso Canto II
      • Paradiso Canto III
      • Paradiso Canto IV
      • Paradiso Canto V
      • Paradiso Canto VI
      • Paradiso Canto VII
      • Paradiso Canto VIII
      • Paradiso Canto IX
      • Paradiso Canto X
      • Paradiso Canto XI
      • Paradiso Canto XII
      • Paradiso Canto XIII
      • Paradiso Canto XIV
      • Paradiso Canto XV
      • Paradiso Canto XVI
      • Paradiso Canto XVII
      • Paradiso Canto XVIII
      • Paradiso Canto XIX
      • Paradiso Canto XX
      • Paradiso Canto XXI
      • Paradiso Canto XXII
      • Paradiso Canto XXIII
      • Paradiso Canto XXIV
      • Paradiso Canto XXV
      • Paradiso Canto XXVI
      • Paradiso Canto XXVII
      • Paradiso Canto XXVIII
      • Paradiso Canto XXIX
      • Paradiso Canto XXX
      • Paradiso Canto XXXI
      • Paradiso Canto XXXII
      • Paradiso Canto XXXIII
  • L'autore
    • Vita
    • Vita nuova
    • Rime
    • Convivio
    • De vulgari eloquentia
    • Monarchia
    • Epistole
    • Egloghe
    • Questio
  • Personaggi
    • Mostri e demoni
    • Dannati
    • Penitenti
    • Beati
    • Storici
    • Mitologici
    • Dei pagani
    • Biblici
    • Scrittori
  • Luoghi
    • Sulla Terra
    • All'Inferno
    • In Purgatorio
    • In Paradiso
  • Cronologia
    • Primo giorno
    • Secondo giorno
    • Terzo giorno
    • Quarto giorno
    • Quinto giorno
    • Sesto giorno
    • Settimo giorno
  • Fonti

Spiriti sapienti

Sono i beati che appaiono a Dante nel IV Cielo del Paradiso, poiché in vita subirono l'influsso del Sole che già nel mito classico era interpretato come simbolo di sapienza e saggezza, mentre nella tradizione cristiana si aggiungeva l'accostamento con Cristo o con Dio. Sono descritti nei Canti X, XI, XII, XIII e XIV del Paradiso: dopo l'ascesa nel IV Cielo e la contemplazione del grandioso ordine del Creato, a Dante e Beatrice appare una prima corona di dodici beati simili a splendide luci, che li attornia danzando e cantando soavemente (X). Dopo aver compiuto tre giri, i beati si arrestano e uno di loro (san Tommaso d'Aquino) si presenta come religioso che in vita è appartenuto all'Ordine domenicano, quindi indica a Dante gli altri unidici beati che formano la corona: tra loro vi sono Alberto Magno, teologo tedesco morto nel 1280 che fu maestro di san Tommaso; Francesco Graziano, monaco camaldolese che insegnò a Bologna e pose le basi del diritto canonico; Pietro Lombardo, che fu nel monastero di san Vittore e insegnò a Parigi, dove morì nel 1160; il re biblico Salomone; Dionigi l'Areopagita, discepolo di san Paolo e da lui convertito al Cristianesimo, primo vescovo di Atene e martirizzato alla fine del I sec. d.C. (a lui era attribuito il trattato De coelesti Hierarchia sull'angelogia, citato da Dante in Par., XXVIII); Paolo Orosio, storico vissuto tra IV-V sec. d.C. e autore degli Historiarum libri VII adversus paganos che scrisse su consiglio di sant'Agostino; Severino Boezio, il filosofo vissuto nel 480-525 d.C. autore del De consolatione philosophiae; Isidoro di Siviglia, vescovo di quella città (era nato a Cartagena, in Spagna) e autore degli Etymologiarum libri, enciclopedia fondamentale nella cultura del Medioevo; Beda il Venerabile, monaco inglese vissuto tra 674-735 e autore di opere storiche e religiose; Riccardo di San Vittore, così detto dall'abbazia di Parigi di cui fu priore dal 1162 fino alla morte (1173), massimo rappresentante della corrente mistica e autore di molti libri teologici; infine Sigieri di Brabante, maestro alla facoltà delle Arti di Parigi, sostenitore del cosiddetto «averroismo latino» e per questo avversato dalla Chiesa, che lo accusò di eresia (non sappiamo se il processo ebbe mai luogo; tra i suoi più accesi detrattori fu lo stesso san Tommaso, che qui invece dice di lui che silogizzò invidiosi veri, ovvero dimostrò delle verità dottrinali che suscitarono invidie contro di lui).
Dopo che Tommaso ha fatto il panegirico di san Francesco d'Assisi e ha biasimato i difetti del proprio Ordine domenicano (XI), a Dante appare una seconda corona di dodici spiriti che circonda concentricamente la prima e ruota danzando e cantando all'unisono con essa (XII). Non appena la danza e il canto sono terminati, uno degli spiriti (che si presenterà poi come san Bonaventura da Bagnoregio) fa il panegirico di san Domenico e biasima poi i difetti del proprio Ordine, quello francescano. Dopo essersi presentato, il beato indica a Dante gli spiriti che formano la seconda corona: tra essi vi sono Illuminato da Rieti e Agostino di Assisi, tra i primi seguaci di san Francesco; Ugo da San Vittore, abate di quell'abbazia e morto nel 1141, notevole rappresentante della corrente mistica; Pietro Mangiadore, decano di quella cattedrale e cancelliere dell'Università di Parigi, morto nel 1179; Pietro di Giuliano da Lisbona, arcivescovo di Braga e poi cardinale, eletto papa nel 1276 col nome di Giovanni XXI, morto a Viterbo nel 1277 e autore dei dodici libri della Summulae logicales; il profeta biblico Natan, che rimproverò a David l'adulterio con Betsabea e l'uccisione del marito di lei; san Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli nel 398 d.C. e morto in esilio, uno dei principali Padri della Chiesa greca; il benedettino Anselmo, arcivescovo di Canerbury nel 1093; Elio Donato, famoso grammatico del IV sec. d.C. e maestro di san Girolamo; Rabano Mauro, arcivescovo di Magonza e monaco benedettino, autore di molte opere esegetiche e dottrinali; Gioacchino da Fiore, monaco cistercense e abate del monastero di Corazzo, fondatore dell'Ordine florense approvato da Celestino III nel 1196 (fu autore di molte opere di carattere visionario e profetico, avversate dalla Chiesa, in cui si preannunciava un profondo e traumatico rinnovamento sociale; fu osteggiato da Bonaventura, per cui il loro accostamento qui è simmetrico rispetto a quello di Tommaso e Sigieri nella prima corona).
Alla fine delle parole di Bonaventura, le due corone riprendono a cantare e a ruotare in senso opposto (XIII), quindi Tommaso riprende la parola e spiega a Dante in che senso Salomone debba essere considerato l'uomo più sapiente in assoluto; aggiunge poi un severo monito agli uomini a non essere precipitosi nel giudicare della salvezza. Successivamente è Salomone stesso, lo spirito più luminoso della corona interna, a chiarire un ulteriore dubbio di Dante circa la resurrezione dei corpi (XIV), poi al poeta appaiono altre anime la cui luce è così intensa che la sua vista rimane abbagliata. Dopo quest'ultimo incontro, Dante è trasportato nel Cielo successivo.




Personaggi e luoghi collegati
spiriti difettivi - spiriti operanti per la gloria - spiriti amanti - spiriti combattenti per la fede - spiriti giusti - spiriti contemplanti - Beatrice
Boezio
- san Bonaventura - san Domenico - Francesco d'Assisi - Salomone - Tommaso d'Aquino

IV Cielo (del Sole)
Powered by Create your own unique website with customizable templates.