Salomone
David e Salomone (catt. Strasburgo)
Re d'Israele, figlio e successore di David, visse tra 961 e 922 a.C. Giunse al trono a scapito del fratello maggiore, Adonia (di cui poi si sbarazzò), grazie all'aiuto del profeta Natan, iniziando un lungo e prospero regno in cui rafforzò militarmente lo Stato e promosse i commerci; portò a termine la costruzione del grandioso Tempio di Gerusalemme, destinato a diventare simbolo dell'unità politica e religiosa del mondo ebraico. La figura del sovrano fu in seguito idealizzata e Salomone è ricordato come re giusto e saggio, a cui si attribuiscono anche numerose opere tra cui i libri biblici dei Proverbi, l'Ecclesiaste, il Cantico dei Cantici, la Sapienza. Egli stesso è protagonista di alcuni passi biblici, tra i quali il più famoso è certo quello del giudizio di III Reg., III, 16-28 (due donne reclamano la maternità di un solo bambino e il re stabilisce chi è la vera madre fingendo di voler tagliare il neonato in due con una spada), mentre in III, 5-12 Dio appare in sogno a Salomone e gli chiede cosa desideri, per cui il sovrano risponde di desiderare la sapienza per poter giudicare con giustizia il popolo di israele.
Dante lo include fra gli spiriti sapienti della prima corona che appare nel IV Cielo del Sole, presentata da san Tommaso d'Aquino nel Canto X del Paradiso. Il beato indica Salomone senza farne il nome, dicendo che nella quinta luce della corona vi è un'anima che il mondo ignora se sia salva o dannata (per via della lussura senile del sovrano, cfr. III Reg., XI, 1-9) e nella quale vi fu un tale sapere che a veder tanto non surse il secondo (non nacque un altro uomo altrettanto saggio). Tale affermazione suscita i dubbi di Dante, che infatti sa che la perfetta sapienza appartenne solo ad Adamo, in quanto creato direttamente da Dio, e a Cristo, per cui Tommaso gli spiegherà (Canto XIII) che la sapienza di Salomone riguardava solamente il suo ufficio di re e dunque ciò che ha detto non è in contrasto con la verità di fede. Lo stesso Salomone prenderà la parola nel Canto XIV (34-60), quando scioglierà un nuovo dubbio di Dante relativo alla resurrezione dei corpi: il poeta si chiede se le anime dei beati continueranno ad essere luminose dopo essersi riappropriate dei corpi, e come potrà la vista degli occhi sostenerne lo sguardo. Salomone risponde che la luce che li avvolge durerà in eterno, essendo espressione dell'intima gioia di ogni beato, e il corpo sarà visibile in essa come il carbone nella fiamma; la vista sarà rafforzata per permettere agli occhi di sostenere lo sguardo dell'accresciuta luce. Alla fine delle parole di Salomone gli altri beati pronunciano un Amen, quindi appaiono altre anime.
Dante lo include fra gli spiriti sapienti della prima corona che appare nel IV Cielo del Sole, presentata da san Tommaso d'Aquino nel Canto X del Paradiso. Il beato indica Salomone senza farne il nome, dicendo che nella quinta luce della corona vi è un'anima che il mondo ignora se sia salva o dannata (per via della lussura senile del sovrano, cfr. III Reg., XI, 1-9) e nella quale vi fu un tale sapere che a veder tanto non surse il secondo (non nacque un altro uomo altrettanto saggio). Tale affermazione suscita i dubbi di Dante, che infatti sa che la perfetta sapienza appartenne solo ad Adamo, in quanto creato direttamente da Dio, e a Cristo, per cui Tommaso gli spiegherà (Canto XIII) che la sapienza di Salomone riguardava solamente il suo ufficio di re e dunque ciò che ha detto non è in contrasto con la verità di fede. Lo stesso Salomone prenderà la parola nel Canto XIV (34-60), quando scioglierà un nuovo dubbio di Dante relativo alla resurrezione dei corpi: il poeta si chiede se le anime dei beati continueranno ad essere luminose dopo essersi riappropriate dei corpi, e come potrà la vista degli occhi sostenerne lo sguardo. Salomone risponde che la luce che li avvolge durerà in eterno, essendo espressione dell'intima gioia di ogni beato, e il corpo sarà visibile in essa come il carbone nella fiamma; la vista sarà rafforzata per permettere agli occhi di sostenere lo sguardo dell'accresciuta luce. Alla fine delle parole di Salomone gli altri beati pronunciano un Amen, quindi appaiono altre anime.
Personaggi e luoghi collegati
spiriti sapienti - Beatrice - Boezio - san Bonaventura - san Domenico - san Francesco d'Assisi - San Tommaso d'Aquino
IV Cielo (del Sole)
spiriti sapienti - Beatrice - Boezio - san Bonaventura - san Domenico - san Francesco d'Assisi - San Tommaso d'Aquino
IV Cielo (del Sole)