Spiriti combattenti
Sono i beati che appaiono a Dante nel V Cielo del Paradiso, poiché in vita subirono l'influsso del pianeta Marte che li ha spinti a lottare per la fede (fra loro, infatti, vi sono condottieri biblici, guerrieri cristiani e crociati): sono descritti nei Canti XIV, XV, XVI, XVII e XVIII del Paradiso, come lumi sfolgoranti che scorrono lungo i bracci perpendicolari di una immensa croce in cui a Dante sembra che lampeggi Cristo. Dopo l'ascesa del poeta nel Cielo di Marte e l'apparizione dei beati nella croce (XIV), questi intonano un inno di lode di cui Dante intende solo le parole «Risorgi» e «Vinci», quindi probabilmente dedicato a Cristo trionfante; il simbolo della croce probabilmente è un riferimento alla fede per cui lottarono, anche se alcuni commentatori hanno ipotizzato una connessione con l'insegna dei crociati (del resto Dante include fra i beati l'avo Cacciaguida, che morì proprio nella seconda Crociata e che si presenta al poeta nel Canto XV). Dopo l'ampio episodio in cui l'avo di Dante prima si presenta e rievoca la Firenze antica (XV), poi parla di sé e delle principali casate fiorentine (XVI), infine gli illustra cosa lo attenderà durante l'esilio e gli dichiara l'alta missione poetica di cui è investito (XVII), è lo stesso Cacciaguida a indicare a Dante (XVIII) prima di congedarsi i principali spiriti che si trovano nei bracci laterali della croce, tutti personaggi che hanno acquistato grande fama sulla Terra. Fra loro vi sono Giosuè, il successore di Mosè come condottiero del popolo di Israele, che conquistò la città di Gerico e la Terra Promessa; Guida Maccabeo, morto nel 160 a.C. e che combatté contro il re siriaco Antioco Epifane, liberando il popolo ebraico dal giogo della tirannia; l'imperatore Carlo Magno (742-814), che fu fondatore del Sacro Romano Impero e combatté contro i Saraceni in Spagna, oltre ad aver difeso secondo Dante la Chiesa di Roma dai Longobardi; Orlando, il più famoso dei paladini dello stesso Carlo Magno e protagonista di molte Chansons de geste dell'antica lett. alto-francese, da identificare probabilmente con un conte Rolando morto a Roncisvalle; Guglielmo duca d'Orange, consigliere di Carlo Magno e, al pari di Orlando, protagonista di alcune Chansons de geste del cosidetto «ciclo di Orange»; Rinoardo, che non è personaggio storico ma protagonista dei poemi del citato ciclo (fra cui il più famoso è intitolato Rainouart, con il suo nome francese), benché spesso descritto in essi come figura comico-realistica; Goffredo di Buglione (1058-1100), duca di Lorena e condottiero della prima storica Crociata, distintosi nella conquista di Gerusalemme e poi nella sua difesa; Roberto il Guiscardo (dall'ant. fr. Guischard, «astuto»), condottiero normanno che divenne duca di Puglia e Calabria nel 1059 e che pose fine al dominio bizantino nell'Italia meridionale (gli veniva attribuita una guerra contro i Saraceni in Italia, fatto palesemente leggendario). Tutte queste figure sono incluse da Dante in questo Cielo in quanto hanno combattuto a difesa della fede, specie per difenderla dai cosiddetti «infedeli» (i nemici di Israele del racconto biblico, i Saraceni in Spagna o in Terrasanta).
Personaggi e luoghi collegati
spiriti difettivi - spiriti operanti per la gloria - spiriti amanti - spiriti sapienti - spiriti giusti - spiriti contemplanti
Arrigo VII - Beatrice - Cacciaguida
V Cielo (Marte) - Firenze - Gerusalemme - Roma
spiriti difettivi - spiriti operanti per la gloria - spiriti amanti - spiriti sapienti - spiriti giusti - spiriti contemplanti
Arrigo VII - Beatrice - Cacciaguida
V Cielo (Marte) - Firenze - Gerusalemme - Roma