Sole
Cristo come 'Sol Invictus' (mos. IV sec.)
Divinità classica, chiamata dai Greci col nome di Elio e venerata anche in Frigia, Assiria, Persia, Egitto; figlio di Iperione e Teia, nei poemi omerici è detto anche Iperione come il padre o col patronimico Iperionide (in seguito fu identificato con il dio Apollo, nato da Latona e Zeus in un unico parto insieme alla sorella Diana-Artemide, identificata a sua volta con la Luna).
Secondo il mito classico, il Sole nel suo cammino attraversa la volta celeste sorgendo dalla parte orientale dell'Oceano per poi rituffarsi la sera in quella occidentale; in seguito si favoleggiò del carro tirato da quattro focosi cavalli e delle sette mandrie di buoi pascolanti nella Trinacria (Sicilia), custodite da due ninfe (a questo mito fa riferimento l'Odissea, quando narra della sosta di Ulisse in quell'isola). Sempre secondo i poemi omerici, il Sole avrebbe generato da Perse, figlia dell'Oceano, Eeta e Circe, mentre gli fu attribuito come figlio anche Fetonte, protagonista del celebre mito narrato, tra gli altri, da Ovidio nelle Metamorfosi (II, 47-324). Il dio Sole tutto vede e tutto ode, per cui era considerato la fonte della sapienza e dispensatore di prosperità e vita.
Dante lo associa al IV Cielo del Paradiso, governato dalle Potestà e in cui appaiono al poeta gli spiriti sapienti, fra cui san Tommaso d'Aquino e san Bonaventura da Bagnoregio.
Secondo il mito classico, il Sole nel suo cammino attraversa la volta celeste sorgendo dalla parte orientale dell'Oceano per poi rituffarsi la sera in quella occidentale; in seguito si favoleggiò del carro tirato da quattro focosi cavalli e delle sette mandrie di buoi pascolanti nella Trinacria (Sicilia), custodite da due ninfe (a questo mito fa riferimento l'Odissea, quando narra della sosta di Ulisse in quell'isola). Sempre secondo i poemi omerici, il Sole avrebbe generato da Perse, figlia dell'Oceano, Eeta e Circe, mentre gli fu attribuito come figlio anche Fetonte, protagonista del celebre mito narrato, tra gli altri, da Ovidio nelle Metamorfosi (II, 47-324). Il dio Sole tutto vede e tutto ode, per cui era considerato la fonte della sapienza e dispensatore di prosperità e vita.
Dante lo associa al IV Cielo del Paradiso, governato dalle Potestà e in cui appaiono al poeta gli spiriti sapienti, fra cui san Tommaso d'Aquino e san Bonaventura da Bagnoregio.