La dea Fortuna
La dea Fortuna, affresco romano
Antica divinità classica, chiamata Tyche in Grecia e Fortuna fra i Romani, che la identificarono con una divinità italica. A Roma la Fortuna ebbe un proprio culto e a lei furono dedicati templi, venendo talvolta collegata alla figura di Mercurio. L'attributo della ruota è invenzione medievale, così come la benda sugli occhi e la cornucopia (simbolo di abbondanza) che tiene in mano.
Dante la cita in Inf., VII, 67-96, quando Virgilio spiega a Dante che essa non è altro che una delle intelligenze angeliche e ha il compito di governare e amministrare i beni del mondo in accordo con la volontà impescrutabile di Dio.
Dante la cita in Inf., VII, 67-96, quando Virgilio spiega a Dante che essa non è altro che una delle intelligenze angeliche e ha il compito di governare e amministrare i beni del mondo in accordo con la volontà impescrutabile di Dio.