Giraut de Bornelh
Trovatore provenzale, nativo di Excideuil nel Périgord (confinante col Limosino) e vissuto tra la metà del XII e gli inizi del XIII sec. Fu in rapporti con Riccardo Cuor di Leone e coi re d'Aragona e di Castiglia, stimato molto da Dante che lo cita più volte nel Convivio e nel De vulgari eloquentia, dove proclama la sua poesia sullo stesso piano di quella di Arnaut Daniel e di Bertran de Born (Giraut è visto come massimo esponente della poesia della rettitudine, Arnaut di quella amorosa). Dante lo cita poi in Purg., XXVI,119-120, dove Guido Guinizelli (incontrato fra i lussuriosi della VII Cornice) indica il compagno di pena Arnaut come massimo esponente della poesia volgare, superiore a Giraut e, anzi, criticando aspramente chi stoltamente crede che quel di Lemosì prevalga su di lui. L'apparente contraddizione con le affermazioni del DVE si spiegano, solo in parte, col fatto che qui Dante mette l'accento su questioni stilistiche e linguistiche, non tematiche, considerando perciò Arnaut superiore in quanto maestro del trobar clus e di uno stile più ricercato e difficile del trobar leu di Giraut (la spiegazione non è del tutto convincente, soprattutto in quanto Guinizelli è esaltato come creatore dello Stilnovo che si ispirava proprio al trobar leu).