Il sito è attualmente completo in ogni sua parte, non capisco perché lo abbia definito "in costruzione": ci sono parti incomplete o che richiedono integrazioni? Se è così lo segnali, verranno apportate le correzioni necessarie. Saluti.
Gentile visitatore, grazie delle parole di apprezzamento. Riguardo alla prima domanda, direi che l'elenco è completo anche se, propriamente, l'unico personaggio destinato alla salvezza è Catone, che attende il Giorno del Giudizio per ascendere al Paradiso, mentre gli altri quattro (Rifeo, Traiano, Sigieri e Gioachino) sono già tra le anime beate. Quanto alla seconda domanda, a mia conoscenza non esiste un'altra edizione del ms. Urbinate e quella da lei citata è davvero un po' troppo costosa.
Il sito è attualmente completo in ogni sua parte, non capisco perché lo abbia definito "in costruzione": ci sono parti incomplete o che richiedono integrazioni? Se è così lo segnali, verranno apportate le correzioni necessarie. Saluti.
27 Comments
Il nome della madre di san Domenico, Giovanna, era interpretato come "Grazia di Dio" dai lessicografi medievali ed è a loro che Dante si ispira (è una questione linguistica, non teologica). Il vignaio è reo nel senso che trascura il suo dovere, è colpevole di negligenza; "trascurato" forse non era la traduzione migliore, è stata modificata.
Concordo sulla non perfetta resa stilistica dell'immagine dello stemma di Castiglia, ma era l'unica disponibile... Saluti. Gentile visitatore, in effetti Socrate è presentato insieme a Platone e Aristotele in Inf., IV, 134, dove comunque è vero che la figura di primo piano è il filosofo di Stagira, citato in modo indiretto come maestro di color che sanno (131); anche in Purg., III, 43-44 tra i grandi filosofi antichi sono citati solo Aristotele e Platone, mentre di Socrate si parla quasi di sfuggita in alcuni passi del Convivio. La spiegazione sta probabilmente nel fatto che Socrate era considerato nel Medioevo come una sorta di precursore del pensiero di Platone e Aristotele, dunque la sua opera (peraltro poco conosciuta) era decisamente sottovalutata, mentre com'è noto la filosofia di Aristotele era considerata centrale nel pensiero occidentale, tant'è che tra gli «spiriti magni» del Limbo tutti gli altri filosofi fanno onore proprio ad Aristotele. Non bisogna dimenticare che la conoscenza da parte di Dante della letteratura greca era comunque indiretta, mediata attraverso le traduzioni e i commenti degli scrittori latini del Medioevo, quindi non c'è da stupirsi se in questo quadro l'autore della Commedia sia ferratissimo sul pensiero aristotelico che era stato oggetto di molteplici studi e sorreggeva l'intero impianto della Scolastica, mentre sapesse molto poco sullo stesso Platone e ancor meno su Socrate, per noi invece molto importante.
Per approfondire è interessante l'articolo di Philippe Delhaye sull'Enciclopedia Dantesca, consultabile on-line all'URL: http://www.treccani.it/enciclopediasocrate_(Enciclopedia-Dantesca)/ Grazie per la sollecitazione, e buon anno! Grazie per la segnalazione, in effetti si tratta di una svista che abbiamo provveduto a correggere (il leone è di solito interpretato come immagine della superbia, non della violenza come pure hanno ipotizzato alcuni commentatori antichi e moderni). Saluti.
A settembre 2013 il sito ha raggiunto la quota (insperata) di due milioni di visitatori. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo nuovo traguardo... ad maiora!
Il 15 febbraio 2013 il sito ha raggiunto il numero complessivo di un milione di accessi da quando è nato. È un risultato insperato e straordinario, che ci riempie di soddisfazione e ci dimostra quanto voi tutti abbiate apprezzato il lavoro fatto finora. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito a questo traguardo, inclusi coloro che con i loro suggerimenti e critiche hanno collaborato a rendere il sito migliore e più interessante nei suoi contenuti. A presto!
Gentile visitatrice, il passo dantesco più simile a quello indicato è in Par., XX, 22-30, in cui l'autore descrive la voce che esce dal becco dell'aquila con la similitudine di una cetra e di una zampogna che emettono aria. In realtà la similitudine dell'acqua che non riesce a uscire dal vaso perché il collo è troppo stretto ricorda quella dell'Orlando Furioso, XXIII, 113, riferita a Orlando che è in preda alla pazzia e non riesce a versare le lacrime perché troppo sconvolto. Spero di essere stato utile.
Gentile visitatrice, le pagine di approfondimento sulle altre opere di Dante sono contenute nella sezione "L'autore", anche se i dati offerti sono alquanto sintetici (in fondo questo sito è dedicato alla Commedia e non agli altri testi danteschi). Se invece proponeva di creare altri siti dedicati a queste opere, allora terremo presente il suggerimento e ci penseremo magari in futuro. Grazie
Da oggi è attivo un account twitter su cui inviare direttamente domande, osservazioni o critiche.
@divicomweebly Twittate numerosi.... Gentile visitatore, il rilievo era assolutamente corretto e in effetti si trattava di una «svista»: nelle note, infatti, il significato del verso (Inf., XXXIII, 75) è corretto («Poi la fame prevalse sul digiuno», ovvero il conte Ugolino morì di fame e non di dolore), mentre nella parafrasi la frase era invertita. Abbiamo corretto il «refuso», grazie della sollecita segnalazione e complimenti per l'occhio molto attento!
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