Violenti contro il prossimo
Sono i dannati del primo girone del VII Cerchio dell'Inferno, la cui pena è descritta nel Canto XII: sono immersi nel fiume di sangue bollente, il Flegetonte, in misura maggiore o minore a seconda del peccato commesso (fino agli occhi i tiranni, fino al collo gli assassini, fino al petto i ladroni da strada, fino ai piedi altri peccatori non meglio precisati). I centauri, armati di arco e frecce, fanno in modo che nessuno di loro emerga dal fiume più di quanto è stabilito dalla giustizia divina.
Dante include tra i tiranni un Alessandro, che probabilmente è Alessandro Magno (il re di Macedonia del IV sec. a.C.), ma potrebbe essere anche Alessandro di Fere in Tessaglia; Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa (IV sec. a.C., spesso citato insieme al tiranno di Fere); Ezzelino III da Romano, tiranno della Marca Trevigiana tra 1223-1259, che la propaganda guelfa dipingeva come despota spietato e addirittura generato dal demonio (ma la sorella Cunizza smentisce ciò in Par., IX, 31); Òbizzo II d'Este, signore di Ferrara e della Marca Anconetana ucciso nel 1293 dal figlio Azzo VIII; Attila, re degli Unni che devastò Italia e Francia nel V sec. d.C.; Pirro, il re dell'Epiro che nel III sec. a.C. combatté Roma nella guerra di Taranto; Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno la cui fama di tiranno è ricordata da Lucano nel Bellum Civile.
Tra gli assassini viene indicato il solo Guido (Guy) di Montfort, fratello di Simone, che nel 1271 in una chiesa di Viterbo uccise Enrico, nipote del re d'Inghilterra. Vengono inoltre citati Rinieri da Corneto, famoso predone della Maremma nel XIII sec., e Rinieri dei Pazzi, ladrone scomunicato nel 1268 da Clemente IV.
Dante include tra i tiranni un Alessandro, che probabilmente è Alessandro Magno (il re di Macedonia del IV sec. a.C.), ma potrebbe essere anche Alessandro di Fere in Tessaglia; Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa (IV sec. a.C., spesso citato insieme al tiranno di Fere); Ezzelino III da Romano, tiranno della Marca Trevigiana tra 1223-1259, che la propaganda guelfa dipingeva come despota spietato e addirittura generato dal demonio (ma la sorella Cunizza smentisce ciò in Par., IX, 31); Òbizzo II d'Este, signore di Ferrara e della Marca Anconetana ucciso nel 1293 dal figlio Azzo VIII; Attila, re degli Unni che devastò Italia e Francia nel V sec. d.C.; Pirro, il re dell'Epiro che nel III sec. a.C. combatté Roma nella guerra di Taranto; Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno la cui fama di tiranno è ricordata da Lucano nel Bellum Civile.
Tra gli assassini viene indicato il solo Guido (Guy) di Montfort, fratello di Simone, che nel 1271 in una chiesa di Viterbo uccise Enrico, nipote del re d'Inghilterra. Vengono inoltre citati Rinieri da Corneto, famoso predone della Maremma nel XIII sec., e Rinieri dei Pazzi, ladrone scomunicato nel 1268 da Clemente IV.