Il messo celeste
G. Doré, Il messo celeste
È l'inviato divino che nel Canto IX dell'Inferno giunge alla città di Dite per vincere l'opposizione dei diavoli e consentire così il passaggio di Dante e Virgilio, che i demoni avevano invano tentato di ostacolare. Il suo arrivo è preannunciato da Virgilio alla fine del Canto VIII, come tal che per lui ne fia la terra aperta.
Dopo aver ammonito i lettori a intendere bene il senso dell'allegoria, Dante descrive l'arrivo del messo come un vento impetuoso, che travolge alberi e rami. Il messo attraversa la palude Stigia con le piante asciutte, facendo fuggire i dannati e rimuovendo con la mano dal viso gli spessi vapori del pantano. Giunto alla porta di Dite, la apre con una verghetta e rimprovera aspramente i diavoli dell'opposizione che hanno tentato contro Dante. Dopodiché il messo se ne va e i due poeti possono entrare nella città senza alcun impedimento.
Il personaggio è stato variamente interpretato, essendo molto vaga la descrizione che ne fornisce Dante: si è pensato ovviamente a un angelo (forse l'arcangelo Michele o Gabriele), per quanto alcuni suoi atteggiamenti sembrino poco adatti a un essere celestiale, specie quando attraversa la palude. Altri hanno proposto personaggi mitologici (Perseo uccisore di Medusa, Mercurio...), altri ancora hanno pensato a contemporanei del poeta, ma questa sembra ipotesi poco probabile. Non è da escludere che il messo sia semplicemente un angelo inviato da Dio a vincere le resistenze dei demoni, senza una precisa identificazione.
Per approfondire, ecco un breve video dal canale YouTube "La Divina Commedia in HD"
Dopo aver ammonito i lettori a intendere bene il senso dell'allegoria, Dante descrive l'arrivo del messo come un vento impetuoso, che travolge alberi e rami. Il messo attraversa la palude Stigia con le piante asciutte, facendo fuggire i dannati e rimuovendo con la mano dal viso gli spessi vapori del pantano. Giunto alla porta di Dite, la apre con una verghetta e rimprovera aspramente i diavoli dell'opposizione che hanno tentato contro Dante. Dopodiché il messo se ne va e i due poeti possono entrare nella città senza alcun impedimento.
Il personaggio è stato variamente interpretato, essendo molto vaga la descrizione che ne fornisce Dante: si è pensato ovviamente a un angelo (forse l'arcangelo Michele o Gabriele), per quanto alcuni suoi atteggiamenti sembrino poco adatti a un essere celestiale, specie quando attraversa la palude. Altri hanno proposto personaggi mitologici (Perseo uccisore di Medusa, Mercurio...), altri ancora hanno pensato a contemporanei del poeta, ma questa sembra ipotesi poco probabile. Non è da escludere che il messo sia semplicemente un angelo inviato da Dio a vincere le resistenze dei demoni, senza una precisa identificazione.
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Cerbero - Ercole - Flegiàs - Furie - arc. Gabriele - Medusa - Mercurio - arc. Michele - Proserpina - Teseo - Virgilio
V Cerchio (Stige) - VI Cerchio (Dite)
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