Cerbero

William Blake, Cerbero
Personaggio della mitologia classica, figlio di Tifeo ed Echidna, già presente nell'Ade pagano con l'aspetto di cane a tre teste quale custode dell'ingresso degli Inferi (Ercole, in una delle sue fatiche, lo trascinò fuori dall'Ade tirandolo per una catena). Il mostro è descritto da Virgilio nel libro VI dell'Eneide, mentre si oppone alla discesa agli Inferi di Enea ed è ammansito dalla Sibilla che gli getta un'offa (focaccia) di miele intrisa di erbe soporifere. Cerbero, che in Virgilio ha dei serpenti attorcigliati al collo, la afferra con fame rabbiosa ed è forse il motivo per cui nella tradizione medievale era talvolta interpretato come immagine del peccato di gola.
Dante, infatti, lo pone a custodia del III Cerchio (golosi), dove è strumento di punizione in quanto graffia e scuoia gli spiriti con i suoi artigli (Inf., Canto VI). Il mostro è descritto con occhi rossi, i peli del muso sporchi e neri, il ventre largo e le zampe artigliate; emette latrati che assordano i dannati e ciò acuisce il loro tormento. Appena vede i due poeti si avventa contro di loro, ma Virgilio gli getta in gola una manciata di terra che placa la sua fame (in modo quindi analogo all'episodio dell'Eneide, salvo che qui la rappresentazione del mostro è chiaramente demoniaca). Cerbero è definito da Dante fiera crudele e diversa e gran vermo, attributo anche di Lucifero.
Nel Canto IX, quando il messo celeste rimprovera i demoni della città di Dite che si sono opposti al passaggio di Dante e Virgilio, ricorda loro che è inutile opporsi al volere divino e cita l'esempio di Cerbero, che per aver fatto lo stesso ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo (si riferisce ad Ercole quando lo trascinò fuori dagli Inferi, dopo che esso aveva tentato di fermarlo).
Per approfondire, ecco un breve video dal canale YouTube "La Divina Commedia in HD"
Dante, infatti, lo pone a custodia del III Cerchio (golosi), dove è strumento di punizione in quanto graffia e scuoia gli spiriti con i suoi artigli (Inf., Canto VI). Il mostro è descritto con occhi rossi, i peli del muso sporchi e neri, il ventre largo e le zampe artigliate; emette latrati che assordano i dannati e ciò acuisce il loro tormento. Appena vede i due poeti si avventa contro di loro, ma Virgilio gli getta in gola una manciata di terra che placa la sua fame (in modo quindi analogo all'episodio dell'Eneide, salvo che qui la rappresentazione del mostro è chiaramente demoniaca). Cerbero è definito da Dante fiera crudele e diversa e gran vermo, attributo anche di Lucifero.
Nel Canto IX, quando il messo celeste rimprovera i demoni della città di Dite che si sono opposti al passaggio di Dante e Virgilio, ricorda loro che è inutile opporsi al volere divino e cita l'esempio di Cerbero, che per aver fatto lo stesso ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo (si riferisce ad Ercole quando lo trascinò fuori dagli Inferi, dopo che esso aveva tentato di fermarlo).
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Arpie - Caco - Caronte - centauri - Ercole - Flegiàs - Furie - Gerione - giganti - leone - lonza - lupa - Lucifero - Malacoda - Malebranche Medusa - messo celeste - Minosse - Minotauro - Pluto/Plutone - Proserpina - Virgilio
III Cerchio - VI Cerchio (Dite)
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III Cerchio - VI Cerchio (Dite)