Caco
Il centauro Caco, visto da W. Blake
Personaggio della mitologia classica, figlio di Vulcano e descritto da vari poeti latini tra cui Virgilio (Aen., VIII, 184 ss.) che lo descrive come un gigante che erutta fiamme, dedito al furto di bestiame e assassino, che vive in un orribile antro presso l'Aventino (è Evandro a raccontarne la storia a Enea). Secondo la tradizione, Caco sottrasse con l'inganno ad Ercole la mandria da lui presa a Gerione, che stava portando con sé dalla Spagna, e per questo l'eroe lo uccise nel suo antro (strangolandolo, secondo Virgilio e altri, a colpi di mazza secondo Ovidio nei Fasti).
Dante lo colloca nella VII Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno in cui sono puniti i ladri, non precisando se sia un demone col compito di infliggere tormenti ai dannati o un peccatore egli stesso. Compare nel Canto XXV (16-33) ed è descritto come un centauro, con sulla groppa una gran massa di bisce e un drago con le ali aperte che vomita fiamme contro chiunque incontri. Non è chiaro perché Dante faccia di lui un centauro, dal momento che il Caco mitologico non era assolutamente associato a queste figure: è Virgilio a spiegare che non si trova coi suoi fratelli per via del furto fraudolento che commise ai danni di Ercole, precisando tra l'altro che l'eroe lo uccise a colpi di clava (Dante segue quindi la tradizione di Ovidio e non quella dell'autore dell'Eneide). Può darsi che nella trasformazione abbia influito il fatto che secondo una tradizione, peraltro non seguita da Dante, i centauri erano stati uccisi da Ercole e non da Teseo, oppure la chiosa errata di qualche commentatore tardoantico o medievale che aveva fatto di lui un centauro (in modo simile a quanto potrebbe essere successo per lo stesso Gerione).
Dante lo colloca nella VII Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno in cui sono puniti i ladri, non precisando se sia un demone col compito di infliggere tormenti ai dannati o un peccatore egli stesso. Compare nel Canto XXV (16-33) ed è descritto come un centauro, con sulla groppa una gran massa di bisce e un drago con le ali aperte che vomita fiamme contro chiunque incontri. Non è chiaro perché Dante faccia di lui un centauro, dal momento che il Caco mitologico non era assolutamente associato a queste figure: è Virgilio a spiegare che non si trova coi suoi fratelli per via del furto fraudolento che commise ai danni di Ercole, precisando tra l'altro che l'eroe lo uccise a colpi di clava (Dante segue quindi la tradizione di Ovidio e non quella dell'autore dell'Eneide). Può darsi che nella trasformazione abbia influito il fatto che secondo una tradizione, peraltro non seguita da Dante, i centauri erano stati uccisi da Ercole e non da Teseo, oppure la chiosa errata di qualche commentatore tardoantico o medievale che aveva fatto di lui un centauro (in modo simile a quanto potrebbe essere successo per lo stesso Gerione).
Personaggi e luoghi collegati
Achille - Arpie - Caronte - centauri - Cerbero - Ercole - Flegiàs - Furie - Gerione - giganti - ladri - leone - lonza - Lucifero - lupa - Malacoda Malebranche - Medusa - Minosse - Minotauro - Pluto/Plutone - Proserpina - Teseo - Vanni Fucci - Virgilio
VIII Cerchio (Malebolge)
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