IX Cielo (Primo Mobile)
È il nono Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, governato dai Serafini e origine di tutti gli influssi astrali dei Cieli sottostanti: è detto anche Cristallino e la sua esistenza, non prevista dalla filosofia aristotelica che considerava il Cielo delle Stelle Fisse come il più esterno, venne postulata da Tolomeo e in seguito dalla teologia medievale come spiegazione al movimento proprio dell'VIII Cielo, ipotizzando che il IX Cielo fosse il primo a imprimere il movimento a tutti gli altri e a ruotare velocissimo, pur essendo invisibile in quanto trasparente (cfr. su questo Conv., II, 3). Dante lo descrive nei Canti XXVII, XXVIII e XXIX del Paradiso e lo indica appunto come real manto di tutti i volumi / del mondo (Par., XXIII, 112-113), cioè una sorta di involucro che avvolge tutti gli altri Cieli e dunque l'intera materia dell'Universo: lo sguardo virtuoso di Beatrice stacca il poeta dalla costellazione dei Gemelli nel Cielo delle Stelle Fisse e lo spinge nel ciel velocissimo (XXVII), dove la donna spiega che ogni movimento trae origine da questo luogo e il IX Cielo riceve l'impulso a diffondere l'amore e tutti gli influssi astrali dalla mente divina, cui corrisponde il X Cielo (Empireo) che non ha un'esistenza fisica. Il movimento del Primo Mobile, spiega ancora Beatrice, non può essere misurato ma, anzi, esso è unità di misura per tutti gli altri movimenti e persino il tempo trae origine da questo Cielo. Dopo una dura invettiva della donna sulla vana cupidigia degli uomini, Dante (XXVIII) scorge un punto luminosissimo circondato da nove cerchi lucenti e rotanti: Beatrice spiega che si tratta di Dio e delle gerarchie angeliche, che in seguito illustra in modo più dettagliato seguendo l'angelologia di Dionigi Areopagita e non quella lievemente diversa di san Gregorio Magno, il quale rise del suo errore una volta asceso in Paradiso. In seguito (XXIX) Beatrice risolve i dubbi di Dante parlando della creazione degli angeli da parte di Dio, degli angeli che si ribellarono insieme a Lucifero, di quelli che restarono fedeli e delle virtù angeliche (la guida del poeta sfata diverse errate teorie che circolano sulla Terra riguardo l'angelologia, criticando aspramente i vani predicatori che diffondono falsità e distorcono le Sacre Scritture). La donna conclude la sua digressione indicando che il numero degli angeli è inconcepibile dalla mente umana per quanto è alto, e la luce di Dio si diffonde su questa moltitudine che la riceve in modo diverso a seconda dell'intelligenza posseduta; in seguito il punto luminoso e i nove cerchi lucenti svaniscono poco a poco e l'accresciuta bellezza di Beatrice indica a Dante che sono ormai ascesi al Cielo successivo, l'Empireo.
Personaggi e luoghi collegati
Beatrice
I Cielo (Luna) - II Cielo (Mercurio) - III Cielo (Venere) - IV Cielo (Sole) - V Cielo (di Marte) - VI Cielo (Giove) - VII Cielo (Saturno)
VIII Cielo (delle Stelle Fisse) - X Cielo (Empireo)
Beatrice
I Cielo (Luna) - II Cielo (Mercurio) - III Cielo (Venere) - IV Cielo (Sole) - V Cielo (di Marte) - VI Cielo (Giove) - VII Cielo (Saturno)
VIII Cielo (delle Stelle Fisse) - X Cielo (Empireo)