VI Cielo (di Giove)
È il sesto Cielo del Paradiso a partire dalla Terra, corrispondente a Giove e governato dalle Dominazioni: Dante vi incontra gli spiriti giusti che operarono rettamente sotto l'influsso di questa stella, tra cui l'imperatore Traiano e Rifeo, ed è descritto nei Canti XVIII, XIX e XX della III Cantica. Dante vi ascende con Beatrice dopo la fine delle parole dell'avo Cacciaguida, notando che Giove ha un colore argentato ben diverso da quello rosso di Marte e descrivendo la rapidità di tale passaggio con la similitudine di una donna che è arrossita e riacquista il naturale pallore in breve tempo (in Conv., II, 13 Dante aveva descritto Giove come stella di temperata complessione, in mezzo de la freddura di Saturno e de lo calore di Marte, aggiungendo che intra tutte le stelle bianca si mostra, quasi argentata). Il poeta parla di candor de la temprata stella / sesta (XVIII, 68-69), mentre le luci dei beati che poi si dispongono a formare la scritta che invita ad amare la giustizia e la figura dell'aquila sono descritte come forme dorate che si stagliano sul colore tenue del pianeta, sì che Giove / pareva argento lì d'oro distinto (XVIII, 95-96), poi paragonate a gemme che impreziosiscono il VI Cielo. Dopo il discorso dell'aquila Dante non si avvede di essere asceso al cielo successivo, se non quando Beatrice lo invita a osservare il nuovo spettacolo.
Personaggi e luoghi collegati
Beatrice - Traiano - Rifeo - spiriti giusti
I Cielo (Luna) - II Cielo (Mercurio) - III Cielo (Venere) - IV Cielo (Sole) - V Cielo (di Marte) - VII Cielo (Saturno) - VIII Cielo (Stelle Fisse)
IX Cielo (Primo Mobile) - X Cielo (Empireo)
Beatrice - Traiano - Rifeo - spiriti giusti
I Cielo (Luna) - II Cielo (Mercurio) - III Cielo (Venere) - IV Cielo (Sole) - V Cielo (di Marte) - VII Cielo (Saturno) - VIII Cielo (Stelle Fisse)
IX Cielo (Primo Mobile) - X Cielo (Empireo)