Superbi
Sono i penitenti che scontano la loro pena nella I Cornice del Purgatorio, costretti a camminare curvi sotto il peso di enormi macigni, simili alle cariatidi che nelle chiese romaniche fungono da capitelli delle architravi (il peso che li opprime è maggiore o minore a seconda dell'entità del peccato commesso). Dante li descrive nei Canti X, XI e XII del Purgatorio: essi camminano in cerchio lungo la Cornice e recitano il Pater noster. Fra di loro il poeta include Omberto Aldobrandeschi, il miniatore Oderisi da Gubbio e Provenzan Salvani (tutti e tre compaiono nel Canto XI).
Omberto era figlio secondogenito di Guglielmo Aldobrandeschi, di una potente famiglia titolare di un feudo in Toscana (corrispondente all'odierna provincia di Grosseto). Acerrimo nemico del Comune di Siena e signore di Campagnatico, Omberto depredava e saccheggiava i senesi, appoggiandosi ai fiorentini; morì nel 1259 combattendo a Campagnatico contro i senesi, anche se secondo altre testimonianze sarebbe stato soffocato nel sonno da alcuni sicari prezzolati dai senesi. È lui a presentarsi a Dante e a dichiarare di essere stato superbo per il suo nobile lignaggio e la fama del nome, disprezzando tutti gli uomini fino a morirne (Dante non scioglie i dubbi sulla sua fine). Omberto afferma che anche i suoi familiari ancora in vita sono superbi, mentre lui dovrà scontare il suo peccato in questa Cornice per parecchio tempo.
Provenzan Salvani era un uomo politico, nato a Siena intorno al 1220 e nipote di Sapìa (che Dante include fra gli invidiosi della II Cornice). Capo di parte ghibellina, molto potente nella sua città, ebbe una parte notevole nei fatti che portarono alla battaglia di Montaperti e al convegno di Empoli fu tra coloro che proposero la distruzione di Firenze. Morì nel 1269 nella battaglia di Colle Val d'Elsa, in cui i senesi vennero sconfitti dai fiorentini. È Oderisi da Gubbio a indicarlo a Dante come l'anima che cammina a passi lenti davanti a lui, citandolo come esempio di un personaggio che, un tempo, era notissimo in tutta la Toscana, mentre ora a malapena si sussurra il suo nome a Siena. Dante non comprende di chi si sta parlando e Oderisi fa il nome di Provenzan Salvani, che fu assai superbo e cammina nella Cornice da quando è morto. Il poeta chiede come ciò sia possibile, visto che il penitente attese la fine della sua vita per pentirsi e dovrebbe essere in Anitpurgatorio. Oderisi spiega che per riscattare un suo amico fatto prigioniero da Carlo I d'Angiò si ridusse a chiedere l'elemosina, mostrando nell'occasione una grande umiltà, e quella buona azione gli valse l'ingresso immediato in Purgatorio.
Omberto era figlio secondogenito di Guglielmo Aldobrandeschi, di una potente famiglia titolare di un feudo in Toscana (corrispondente all'odierna provincia di Grosseto). Acerrimo nemico del Comune di Siena e signore di Campagnatico, Omberto depredava e saccheggiava i senesi, appoggiandosi ai fiorentini; morì nel 1259 combattendo a Campagnatico contro i senesi, anche se secondo altre testimonianze sarebbe stato soffocato nel sonno da alcuni sicari prezzolati dai senesi. È lui a presentarsi a Dante e a dichiarare di essere stato superbo per il suo nobile lignaggio e la fama del nome, disprezzando tutti gli uomini fino a morirne (Dante non scioglie i dubbi sulla sua fine). Omberto afferma che anche i suoi familiari ancora in vita sono superbi, mentre lui dovrà scontare il suo peccato in questa Cornice per parecchio tempo.
Provenzan Salvani era un uomo politico, nato a Siena intorno al 1220 e nipote di Sapìa (che Dante include fra gli invidiosi della II Cornice). Capo di parte ghibellina, molto potente nella sua città, ebbe una parte notevole nei fatti che portarono alla battaglia di Montaperti e al convegno di Empoli fu tra coloro che proposero la distruzione di Firenze. Morì nel 1269 nella battaglia di Colle Val d'Elsa, in cui i senesi vennero sconfitti dai fiorentini. È Oderisi da Gubbio a indicarlo a Dante come l'anima che cammina a passi lenti davanti a lui, citandolo come esempio di un personaggio che, un tempo, era notissimo in tutta la Toscana, mentre ora a malapena si sussurra il suo nome a Siena. Dante non comprende di chi si sta parlando e Oderisi fa il nome di Provenzan Salvani, che fu assai superbo e cammina nella Cornice da quando è morto. Il poeta chiede come ciò sia possibile, visto che il penitente attese la fine della sua vita per pentirsi e dovrebbe essere in Anitpurgatorio. Oderisi spiega che per riscattare un suo amico fatto prigioniero da Carlo I d'Angiò si ridusse a chiedere l'elemosina, mostrando nell'occasione una grande umiltà, e quella buona azione gli valse l'ingresso immediato in Purgatorio.
Personaggi e luoghi collegati
invidiosi - iracondi - accidiosi - avari e prodighi - golosi - lussuriosi - Carlo I d'Angiò - Oderisi - Sapìa - Virgilio
I Cornice - Firenze - Montaperti
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I Cornice - Firenze - Montaperti