I Cornice
È la Cornice del Purgatorio in cui si sconta il peccato capitale più grave, quello di superbia, ed è descritta nei Canti X, XI e XII della II Cantica. I superbi sono costretti a camminare curvi sotto il peso di enormi macigni, che li fanno piegare più o meno a seconda dell'entità delle loro colpe (il contrappasso è chiaro, poiché questi peccatori guardarono presuntuosamente verso l'alto in vita).
Dante e Virgilio giungono nella Cornice attraverso un sentiero tortuoso scavato nella roccia, che procede a zig-zag e li costringe a un lungo e faticoso cammino. All'ingresso della Cornice gli esempi di umiltà sono scolpiti su dei bassorilievi di marmo, posti sullo zoccolo della parete rocciosa, e le sculture sono così ben realizzate e realistiche che non solo vincerebbero il più grande degli artisti, ma la natura stessa. Tra gli esempi vi sono quello di Maria, che riceve l'Annunciazione dall'arcangelo Gabriele, quello del re d'Israele David, che danza di fronte all'Arca Santa nel momento della sua traslazione, quello dell'imperatore Traiano, che ascolta una vedova che gli chiede giustizia.
All'uscita dalla Cornice gli esempi di superbia punita sono scolpiti sul pavimento, così che occorre calpestarli: tra essi vi sono quelli di Lucifero, precipitato dal Cielo dopo la sua ribellione; di Briareo, fulminato da Giove in seguito alla sua rivolta; dei giganti, sconfitti dagli dei pagani Apollo, Pallade, Marte e Giove dopo la gigantomachia; di Nembrod, confuso ai piedi della Torre di Babele; di Niobe, che osò schernire Latona perché orgogliosa della sua numerosa prole; di Saul, sconfitto dai Filistei a Gilboa; di Aracne, che aveva sfidato Minerva nella tessitura ed era stata trasformata in ragno; di Roboamo, il figlio di Salomone che rispose sprezzante alla richiesta di alcune tribù di alleviare il giogo fiscale; di Erifile, uccisa dal figlio Alcmeone per vendicare la morte del padre Anfiarao a Tebe (la moglie aveva rivelato il suo nascondiglio in cambio di un prezioso monile pera di Vulcano); di Sennacherib, il re degli Assiri che bestemmiò il Dio d'Israele e, dopo una sconfitta, fu ucciso da due dei figli; di Ciro, il re persiano ucciso da Tamiri, regina degli Sciti, per vendicare l'uccisione del figlio; di Oloferne, il re degli Assiri decapitato da Giuditta; infine di Troia, ridotta in cenere dopo la decennale guerra. I tredici esempi sono descritti in altrettante terzine, divise in tre gruppi di quattro che iniziano rispettivamente con le lettere V, O, M (come i tre versi dell'ultima terzina), a formare l'acrostico VOM («uomo», come invito agli esseri umani di essere umili).
La Cornice è presidiata dall'angelo dell'umiltà, che è vestito di bianco e ha il volto scintillante come la stella Venere al mattino. L'angelo indica ai due poeti l'accesso alla Cornice successiva, quindi cancella dalla fronte di Dante la prima P.
Dante e Virgilio giungono nella Cornice attraverso un sentiero tortuoso scavato nella roccia, che procede a zig-zag e li costringe a un lungo e faticoso cammino. All'ingresso della Cornice gli esempi di umiltà sono scolpiti su dei bassorilievi di marmo, posti sullo zoccolo della parete rocciosa, e le sculture sono così ben realizzate e realistiche che non solo vincerebbero il più grande degli artisti, ma la natura stessa. Tra gli esempi vi sono quello di Maria, che riceve l'Annunciazione dall'arcangelo Gabriele, quello del re d'Israele David, che danza di fronte all'Arca Santa nel momento della sua traslazione, quello dell'imperatore Traiano, che ascolta una vedova che gli chiede giustizia.
All'uscita dalla Cornice gli esempi di superbia punita sono scolpiti sul pavimento, così che occorre calpestarli: tra essi vi sono quelli di Lucifero, precipitato dal Cielo dopo la sua ribellione; di Briareo, fulminato da Giove in seguito alla sua rivolta; dei giganti, sconfitti dagli dei pagani Apollo, Pallade, Marte e Giove dopo la gigantomachia; di Nembrod, confuso ai piedi della Torre di Babele; di Niobe, che osò schernire Latona perché orgogliosa della sua numerosa prole; di Saul, sconfitto dai Filistei a Gilboa; di Aracne, che aveva sfidato Minerva nella tessitura ed era stata trasformata in ragno; di Roboamo, il figlio di Salomone che rispose sprezzante alla richiesta di alcune tribù di alleviare il giogo fiscale; di Erifile, uccisa dal figlio Alcmeone per vendicare la morte del padre Anfiarao a Tebe (la moglie aveva rivelato il suo nascondiglio in cambio di un prezioso monile pera di Vulcano); di Sennacherib, il re degli Assiri che bestemmiò il Dio d'Israele e, dopo una sconfitta, fu ucciso da due dei figli; di Ciro, il re persiano ucciso da Tamiri, regina degli Sciti, per vendicare l'uccisione del figlio; di Oloferne, il re degli Assiri decapitato da Giuditta; infine di Troia, ridotta in cenere dopo la decennale guerra. I tredici esempi sono descritti in altrettante terzine, divise in tre gruppi di quattro che iniziano rispettivamente con le lettere V, O, M (come i tre versi dell'ultima terzina), a formare l'acrostico VOM («uomo», come invito agli esseri umani di essere umili).
La Cornice è presidiata dall'angelo dell'umiltà, che è vestito di bianco e ha il volto scintillante come la stella Venere al mattino. L'angelo indica ai due poeti l'accesso alla Cornice successiva, quindi cancella dalla fronte di Dante la prima P.
Personaggi e luoghi collegati
Beatrice - Gabriele arc. - Maria - Oderisi da Gubbio - superbi - Virgilio
spiaggia - Antipurgatorio - valletta dei principi - porta del Purgatorio - II Cornice - III Cornice
IV Cornice - V Cornice - VI Cornice - VII Cornice - Paradiso Terrestre (Eden)
Beatrice - Gabriele arc. - Maria - Oderisi da Gubbio - superbi - Virgilio
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