Porta del Purgatorio
Si trova oltre l'Antipurgatorio, in un punto in cui la parete rocciosa che circonda il monte è spaccata e permette l'accesso alle Cornici. È descritta nel Canto IX del Purgatorio (73 ss.), dopo che Dante si è addormentato nella valletta dei principi negligenti ed è stato portato nel sonno da santa Lucia in prossimità della porta. Tre scalini conducono ad essa, di tre colori diversi: il primo è di marmo talmente candido che è possibile specchiarsi in esso (simboleggia la consapevolezza delle colpe commesse); il secondo è di colore scuro ed è fatto di una pietra ruvida spaccata nella lunghezza e nella larghezza (è la confessione orale); il terzo è di porfido, di colore rosso vivo come sangue che esca da una vena (la soddisfazione attraverso le opere con l'ardore di carità).
Sulla soglia di diamante siede l'angelo guardiano, che indossa una veste di color cenere ed è armato di spada, il quale chiede a Dante e Virgilio chi li abbia condotti lì. Il poeta latino spiega che è stata santa Lucia, poi invita Dante a gettarsi ai piedi dell'angelo e a chiedere misericordia, cosa che il discepolo fa battendosi tre volte il petto. L'angelo incide sette P con la punta della spada sulla fronte di Dante (i sette peccati capitali), raccomandandogli di lavare le piaghe quando sarà nelle Cornici. Il guardiano apre poi la porta usando due chiavi, una d'argento (che simboleggia la scienza e la sapienza del confessore nel valutare i peccati) e una d'oro (che rappresenta l'autorità di Dio nell'assolvere). L'angelo spiega di averle avute entrambe da san Pietro, che gli ha raccomandato di sbagliare ad aprire la porta piuttosto che a lasciarla chiusa. Aggiunge che la chiave dorata è più preziosa, ma l'altra richiede molta arte e ingegno e se una delle due non funziona la porta non può aprirsi. L'angelo spinge la porta sui cardini, che stridono fortemente, quindi fa entrare i due poeti avvertendo che chi guarda indietro deve nuovamente uscire.
Sulla soglia di diamante siede l'angelo guardiano, che indossa una veste di color cenere ed è armato di spada, il quale chiede a Dante e Virgilio chi li abbia condotti lì. Il poeta latino spiega che è stata santa Lucia, poi invita Dante a gettarsi ai piedi dell'angelo e a chiedere misericordia, cosa che il discepolo fa battendosi tre volte il petto. L'angelo incide sette P con la punta della spada sulla fronte di Dante (i sette peccati capitali), raccomandandogli di lavare le piaghe quando sarà nelle Cornici. Il guardiano apre poi la porta usando due chiavi, una d'argento (che simboleggia la scienza e la sapienza del confessore nel valutare i peccati) e una d'oro (che rappresenta l'autorità di Dio nell'assolvere). L'angelo spiega di averle avute entrambe da san Pietro, che gli ha raccomandato di sbagliare ad aprire la porta piuttosto che a lasciarla chiusa. Aggiunge che la chiave dorata è più preziosa, ma l'altra richiede molta arte e ingegno e se una delle due non funziona la porta non può aprirsi. L'angelo spinge la porta sui cardini, che stridono fortemente, quindi fa entrare i due poeti avvertendo che chi guarda indietro deve nuovamente uscire.
Personaggi e luoghi collegati
Beatrice - Santa Lucia - san Pietro - Virgilio
spiaggia - Antipurgatorio - valletta dei principi - I Cornice - II Cornice - III Cornice - IV Cornice
V Cornice - VI Cornice - VII Cornice - Paradiso Terrestre (Eden)
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