V Cornice
È la Cornice del Purgatorio in cui si scontano i peccati capitali di avarizia e prodigalità, l'unica in cui è detto esplicitamente che sono puniti due peccati opposti (la cosa si può presumere anche per le altre Cornici, ma non è certa). È descritta nei Canti XIX-XX della II Cantica, benché i due poeti vi si trattengano fino al Canto XXII dopo l'incontro con Stazio: i penitenti sono stesi e legati a terra, proni, costretti a rivolgere la schiena al cielo e la faccia al pavimento roccioso, come in vita badarono soltanto ai beni materiali (recitano il salmo Adhaesit pavimento anima mea).
Dopo l'ingresso nella Cornice e l'incontro con papa Adriano V, Dante sente una delle anime (quella di Ugo Capeto) dichiarare gli esempi di povertà e liberalità, ovvero quelli di Maria che partorì Gesù in una stalla, del console romano Fabrizio Luscinio che respinse i doni dei Sanniti (Val. Max., Mem., II, 9) e di san Niccolò, il vescovo di Mira che donò a tre fanciulle povere il denaro sufficiente per sposarsi onestamente e non essere costrette a prostituirsi. È Ugo Capeto a spiegare a Dante che le anime dichiarano di giorno gli esempi di virtù opposta al peccato, mentre di notte ricordano quelli di avarizia punita, ovvero Pigmalione (il fratello di Didone che uccise il marito di lei Sicheo per rubargli le ricchezze), re Mida, Acan (un ebreo che, contrariamente all'ordine di Giosuè, aveva rubato parte del bottino di Gerico ed era stato lapidato), Safira e Anania (due cristiani che avevano venduto i propri beni, trattenendo una parte del ricavato e venendo fulminati da Dio), Eliodoro (tesoriere del re di Siria inviato a spogliare il Tempio di Gerusalemme, che fu preso a calci da un cavallo apparso miracolosamente), Polinestore (che uccise Polidoro per rubare le sue ricchezze), Licinio Crasso (sconfitto dai Parti a Carre, decapitato e la cui testa fu immersa nell'oro fuso dal re Orode). Sempre Ugo Capeto spiega che le anime pronunciano gli esempi a voce più o meno alta, a seconda dell'intensità del sentimento che li stimola.
Prima di lasciare la Cornice, Dante e Virgilio sentono un tremendo terremoto che scuote la montagna del Purgatorio, mentre tutte le anime intonano l'inno Gloria in excelsis Deo: poco dopo appare loro l'anima di Stazio, che spiega che ciò avviene ogni qual volta un penitente completa il suo percorso di purificazione. Più avanti Dante incontrerà l'angelo della giustizia, che cancellerà dalla sua fronte la quinta P e lo indirizzerà alla Cornice seguente, dopo aver proclamato beati coloro che hanno sete di giustizia.
Dopo l'ingresso nella Cornice e l'incontro con papa Adriano V, Dante sente una delle anime (quella di Ugo Capeto) dichiarare gli esempi di povertà e liberalità, ovvero quelli di Maria che partorì Gesù in una stalla, del console romano Fabrizio Luscinio che respinse i doni dei Sanniti (Val. Max., Mem., II, 9) e di san Niccolò, il vescovo di Mira che donò a tre fanciulle povere il denaro sufficiente per sposarsi onestamente e non essere costrette a prostituirsi. È Ugo Capeto a spiegare a Dante che le anime dichiarano di giorno gli esempi di virtù opposta al peccato, mentre di notte ricordano quelli di avarizia punita, ovvero Pigmalione (il fratello di Didone che uccise il marito di lei Sicheo per rubargli le ricchezze), re Mida, Acan (un ebreo che, contrariamente all'ordine di Giosuè, aveva rubato parte del bottino di Gerico ed era stato lapidato), Safira e Anania (due cristiani che avevano venduto i propri beni, trattenendo una parte del ricavato e venendo fulminati da Dio), Eliodoro (tesoriere del re di Siria inviato a spogliare il Tempio di Gerusalemme, che fu preso a calci da un cavallo apparso miracolosamente), Polinestore (che uccise Polidoro per rubare le sue ricchezze), Licinio Crasso (sconfitto dai Parti a Carre, decapitato e la cui testa fu immersa nell'oro fuso dal re Orode). Sempre Ugo Capeto spiega che le anime pronunciano gli esempi a voce più o meno alta, a seconda dell'intensità del sentimento che li stimola.
Prima di lasciare la Cornice, Dante e Virgilio sentono un tremendo terremoto che scuote la montagna del Purgatorio, mentre tutte le anime intonano l'inno Gloria in excelsis Deo: poco dopo appare loro l'anima di Stazio, che spiega che ciò avviene ogni qual volta un penitente completa il suo percorso di purificazione. Più avanti Dante incontrerà l'angelo della giustizia, che cancellerà dalla sua fronte la quinta P e lo indirizzerà alla Cornice seguente, dopo aver proclamato beati coloro che hanno sete di giustizia.
Personaggi e luoghi collegati
Adriano V - avari e prodighi - Beatrice - Maria - Stazio - Ugo Capeto - Virgilio
spiaggia - Antipurgatorio - valletta dei principi - porta del Purgatorio - I Cornice - II Cornice - III Cornice - IV Cornice
VI Cornice - VII Cornice - Paradiso Terrestre (Eden)
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