Barattieri
Sono i dannati della V Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno, colpevoli di aver usato le loro cariche pubbliche per arricchirsi attraverso la compravendita di provvedimenti, permessi, privilegi (commisero l'odierno reato di «concussione»: è l'accusa, falsa, rivolta a Dante dai Guelfi Neri di Firenze al momento dell'esilio). Compaiono nei Canti XXI-XXII, immersi nella pece bollente di cui è piena la Bolgia e da cui sono costretti a restare totalmente coperti; sono sorvegliati dai Malebranche, demoni alati e neri, armati di bastoni uncinati coi quali afferrano e straziano ogni dannato che tenti di emergere dalla pece.
Fra loro Dante include un lucchese non meglio precisato che è portato nella Bolgia da uno dei Malebranche all'inizio del Canto XXI, forse da identificare con un Martino Bottario morto nel 1300: il demone dice che Lucca è piena di barattieri, tranne Bonturo Dati (affermazione ironica, dal momento che Bonturo fu tra i peggiori barattieri della città). Nel Canto XXII compare un Ciampòlo di Navarra, personaggio non meglio identificato che dice di essere stato al servizio di Tebaldo II (conte di Champagne e re di Navarra dal 1253 al 1270); Virgilio gli chiede se nella pece ci siano degli italiani e il dannato risponde indicando un frate Gomìta, vicario del giudice Nino Visconti che governò la Gallura dal 1275 al 1296, per poi finire impiccato su ordine dello stesso Visconti (avrebbe liberato dei nemici per denaro). Ciampòlo nomina poi Michel Zanche, anch'egli sardo e governatore del Logudoro: avrebbe usurpato il giudicato, venendo poi ucciso da Branca Doria (posto da Dante fra i traditori degli ospiti). Il dannato si dice disposto a far emergere con un segnale convenzionale altri compagni di pena, toscani e lombardi, anche se poi riesce a beffare i diavoli e a ritornare sotto la pece.
Fra loro Dante include un lucchese non meglio precisato che è portato nella Bolgia da uno dei Malebranche all'inizio del Canto XXI, forse da identificare con un Martino Bottario morto nel 1300: il demone dice che Lucca è piena di barattieri, tranne Bonturo Dati (affermazione ironica, dal momento che Bonturo fu tra i peggiori barattieri della città). Nel Canto XXII compare un Ciampòlo di Navarra, personaggio non meglio identificato che dice di essere stato al servizio di Tebaldo II (conte di Champagne e re di Navarra dal 1253 al 1270); Virgilio gli chiede se nella pece ci siano degli italiani e il dannato risponde indicando un frate Gomìta, vicario del giudice Nino Visconti che governò la Gallura dal 1275 al 1296, per poi finire impiccato su ordine dello stesso Visconti (avrebbe liberato dei nemici per denaro). Ciampòlo nomina poi Michel Zanche, anch'egli sardo e governatore del Logudoro: avrebbe usurpato il giudicato, venendo poi ucciso da Branca Doria (posto da Dante fra i traditori degli ospiti). Il dannato si dice disposto a far emergere con un segnale convenzionale altri compagni di pena, toscani e lombardi, anche se poi riesce a beffare i diavoli e a ritornare sotto la pece.
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adulatori - falsari - indovini - ipocriti - ladri - ruffiani e seduttori - seminatori di discordie - simoniaci - Malacoda - Malebranche - Virgilio
VIII Cerchio (Malebolge)
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